Chieti, agente penitenziario picchiato da detenuto psichiatrico
Il sindacato Sappe chiede la dotazione di taser e spray al peperoncino per le guardie carcerarie
CHIETI. Nel carcere di Chieti due poliziotti penitenziari sono stati aggrediti da un detenuto con problemi psichiatrici. A renderlo rende è il Sappe (sindacato autonomo polizia penitenziaria), che parla di «violenza inaccettabile», che si ripete quotidianamente nei penitenziari italiani, e chiede di dotare il corpo di taser e spray al peperoncino.
L'episodio è avvenuto martedì scorso. Mentre veniva accompagnato al passeggio, l'uomo _ riferisce il sindacato _ «ha sferrato un violento pugno contro un poliziotto, colpendolo tra orecchio e tempia, e si è scagliato contro gli altri colleghi intervenuti. Alla fine, il bilancio è stato di due poliziotti penitenziari al Pronto soccorso con dieci giorni di prognosi ciascuno e altri quattro colleghi con piccole escoriazioni e pressione molto alta».
«Speriamo finisca presto questo massacro nei confronti della polizia penitenziaria», dice il segretario nazionale Donato Capece , che auspica un incontro con i vertici del Dap per discutere delle misure necessarie come «l'istituzione in ogni carcere una sezione custodiale chiusa dove allocare e vigilare i detenuti più facinorosi o che si rendano protagonisti di episodi di violenza minacce nei confronti del personale».