Chieti, Angela non ce l’ha fatta: donati i suoi organi
E' morta la cuoca dell’Istituto San Camillo colta da emorragia cerebrale mentre era al volante della sua auto alla Trinità. Sì dei parenti alla donazione degli organi che sono stati espiantati questa mattina
CHIETI. Non ce l’ha fatta Angela Iezzi. La donna di 53 anni che una settimana fa è stata colta da emorragia cerebrale al volante della sua auto, mentre poco dopo le 7 del mattino si recava al lavoro, madre e moglie adorata, ha smesso di lottare ieri all’ospedale di Pescara, dove era ricoverata nel reparto di Rianimazione. Angela era un esempio per tanti: sorretta da una incrollabile fede in Dio, aveva dedicato la vita alla famiglia e ad aiutare il prossimo. Da dieci anni lavorava come cuoca alla fondazione San Camillo, che gestisce una comunità educativa per minori non accompagnati o comunque con problemi. Ma il suo lavoro andava ben oltre la preparazione del pranzo.
«Era una colonna di questo istituto», dice suor Giovanna, la superiora. «Era un’anima bella. Il suo sorriso illuminava chiunque la incontrasse. Si dedicava ai bambini e alle loro mamme che vengono da noi con grandissimo amore e propensione verso il prossimo. Lascia un’eredità fatta non solo di ricordi, ma anche di solidi valori. Quelli della solidarietà, della pace e dell’amicizia. Oltre che della grande dedizione al lavoro». Proprio al lavoro si stava recando poco dopo le 7 del mattino di martedì 31 gennaio. La sede del San Camillo è in corso Marrucino e lei, a bordo della sua Fiat 600, scendeva lungo via Vernia verso la Trinità quando l’auto ha iniziato improvvisamente a sbandare andando a colpire almeno quattro macchine parcheggiate lungo la discesa. Ha poi imboccato la curva per percorrere il viale della villa comunale, centrando il palo davanti al Museo. A quel punto, ha ingranato la marcia indietro per ripartire, quando sono arrivati due baristi del bar Sigismondi, Marco Candeloro e Vittoria Zappacosta, richiamati dal rumore degli urti dell’auto. Hanno aperto lo sportello e hanno sfilato via le chiavi dal cruscotto. La donna è apparsa subito in completo stato confusionale. Nonostante tutto, ha ripetuto che doveva andare a lavoro. Trasportata all’ospedale di Chieti, è stata poi portata al Santo Spirito di Pescara. Ieri pomeriggio, alle ore 18, i medici hanno dichiarato la morte cerebrale. I parenti hanno subito dato il loro consenso all’espianto che, se dovesse essere portato a termine, è stato previsto nella notte, sempre nel reparto di Rianimazione del Santo Spirito, diretto da Tullio Spina. Angela viveva con il marito Gaetano Desiderio, vigile del fuoco in servizio all’aeroporto d’Abruzzo, a Bucchianico, in contrada Colle Sant’Antonio. Lascia oltre al marito anche le due figlie Barbara, che l’avrebbe resa di nuovo nonna a giorni, e Letizia, poliziotto in servizio fuori regione. Nonostante vivesse a Bucchianico, la famiglia era molto conosciuta in città, soprattutto al Tricalle, da dove Angela proveniva. Era infatti anche molto legata a don Panfilo Argentieri, che ha retto per anni la parrocchia del Tricalle. Anche per questo motivo il rito funebre si terrà nella chiesa di San Francesco Caracciolo al Tricalle, sarà celebrato dall’attuale parroco don Michele Panissa, alla presenza di don Panfilo. Il funerale è domani mattina alle 10.
Effettuata la donazione di organi. Questa mattina Angela ha donato cuore, fegato e reni. Le procedure si sono svolte nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Pescara, diretto da Tullio Spina. Come da prassi, al termine del cosiddetto periodo di osservazione, partito dall'assenso dei familiari al prelievo, la commissione ha dichiarato la morte della donna. Il prelievo, andato avanti per diverse ore, si è concluso in tarda mattinata. Nel capoluogo adriatico sono arrivate le equipe di esperti per il trasporto: il cuore è andato a Padova, il fegato a Roma e i reni all'Aquila.
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