la polemica
Chieti, Di Primio accusa: D'Alfonso vuole cancellare la città
L'unificazione delle Asl e la perdita di importanza dell'ospedale Santissima Annunziata a favore di un'opera futuribile a Sambuceto sono, secondo il sindaco uscente, le prove della volontà del centrosinistra di annullare il capoluogo a favore di Pescara
CHIETI. La campagna elettorale a Chieti si surriscalda e il sindaco uscente-candidato Umberto Di Primio attacca frontalmente la giunta regionale e il centrosinistra dopo la proposta di unificare le Asl di Chieti e Pescara. "Il disegno criminoso è cancellare Chieti", accusa in un documento il sindaco del centrodestra "ed è per questo che D’Alfonso ha scelto nella nostra città un candidato sindaco che non può far altro che obbedire agli ordini che gli verranno da lui, unico e vero padrone del Pd in Abruzzo. I primi segnali li abbiamo avuti quando, sempre un uomo di centrosinistra, nominato da D’Alfonso, voleva mettere gli immigrati ai “Cappucini”. Ora, con l’attacco alla Asl di Chieti, non vi è più alcun dubbio. I nemici di Chieti in Regione si chiamano D’Alfonso e Paolucci ed a Chieti sono schierati tutti con il centrosinistra, e soprattutto con il Pd, che si preoccupa di candidare i medici ma non di risolvere quello che non funziona a causa loro".
La Asl unica, dopo il progetto dell’Ospedale metropolitano a Sambuceto, secondo Di Primio rappresenta una vera e propria "dichiarazione di guerra a Chieti, ai suoi cittadini e in particolare a tutti gli addetti della sanità pubblica teatina, trattati come merce di scambio da chi ha a cuore solo strategie di potere per occupare i territori. In un anno si sono poste azioni tutte tese ad indebolire la nostra Asl per preparare il terreno a questa assurda ipotesi di accorpamento, preludio della cancellazione del nostro storico ospedale. L’ipotesi del commissariamento è una offesa nei confronti degli operatori sanitari di Chieti, è mortificare da un lato l’Università e dall’altro i medici ospedalieri e gli operatori del nosocomio teatino. Insomma, non c’è legge Delrio che regga, non c’è riforma possibile, non c’è risparmio necessario che possa giustificare una manovra come quella della Asl unica Chieti-Pescara che ha la sola ed esclusiva finalità di umiliare e cancellare un pezzo di storia, di eccellenza, di economia della nostra città. Dopo che certa politica ha usato la sanità privata per raggiungere i propri obiettivi, oggi quella stessa politica vuole mettere le mani su quella pubblica per ridisegnare la economia dei territori e lo fa a danno di Chieti. Forse alla luce delle notizie che oggi trapelano dovremmo dare una ulteriore e se possibile più preoccupante lettura della dichiarata volontà da parte di Zavattaro di lasciare la dirigenza del nostro ospedale; forse le pressioni e le ingerenze di cui ha parlato sono riferite anche alla evidente e mal celata volontà di fondere in un’unica Asl Chieti e Pescara per poi spostare direzione e potere decisionale proprio nella città adriatica.
Noi questo non lo permetteremo".
Quindi l'annuncio di una battaglia elettorale e politica che ha già il suo slogan: "Giù le mani da Chieti e dal suo Ospedale. Questo sarà d’ora in poi il primo punto del mio programma", conclude Di Primio. "Difesa di ogni medico, di ogni infermiere, di ogni operatore sanitario e dei pazienti dell’ospedale di Chieti. D’Alfonso è il lupo famelico pronto a divorare la nostra città e tenta di farlo camuffandosi da agnello-Febo. Sappiano i sinistri di turno che difenderemo la nostra comunità da loro e dai traditori che a loro si sono venduti e che fingono di difendere Chieti ma in mente hanno solo interessi personali. Se non arriveranno motivi ufficiali tesi a smentire questo scellerato proposito mi farò promotore di azioni eclatanti: #giùlemanidaChietiedalsuoOspedale".