Chieti, il clandestino nigeriano aggredisce due poliziotti in questura
L’episodio rimette in discussione un problema serissimo della questura che continua a non aver una stanza di sicurezza
CHIETI. Aggrediti e mandati in ospedale da un clandestino scatenato. E’ accaduto qualche giorno fa in questura. I due poliziotti feriti appartengono all’ufficio stranieri. Il clandestino invece è un nigeriano già processato ed espulso dall’Italia. L’episodio di violenza rimette in discussione un problema serissimo della questura di Chieti che continua a non aver una stanza di sicurezza dove poter rinchiudere persone sottoposte a misure restrittive in attesa che si tenga il processo per direttissima. Così, qualche giorno fa, si è verificato l’inevitabile quando il nigeriano Manuel Domingo è stato condotto a Chieti da un centro di accoglienza della provincia dove l’uomo avrebbe aggredito alcuni connazionali.
Il suo comportamento asociale ed estremamente violento aveva spinto l’autorità competente a revocagli il permesso a restare nel centro per immigrati. Il nigeriano è stato quindi prelevato da una volante e trasferito nella questura del capoluogo per la notifica della revoca del permesso e il successivo provvedimento di espulsione. Ma nei vecchi locali della questura none esiste una cella di sicurezza, con telecamera interna e monitor esterno che permetta agli agenti di controllare il soggetto senza correre alcun rischio per quanto riguarda la propria incolumità personale. Il nigeriano invece ha potuto scagliarsi contro i due poliziotti che erano costretti a guardarlo a vista senza alcuna infrastruttura che li difendesse. Tutti e tre nella stessa stanza. I due poliziotti colpiti dal nigeriano sono ricorsi alle cure mediche e hanno riportato contusioni giudicate guaribili in sette giorni a testa.
Il destino di Manuel Domingo invece è stato quello di finire davanti al giudice Valentina Ribaudo che lo ha ritenuto colpevole e, con un processo per direttissima, è stato condannato a sei mesi di reclusione per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Quindi è stato portato a Fiumicino per essere rimpatriato in Nigeria, per la precisione a Makurdi, capitale del Benue. Ma il problema della questura senza stanza di sicurezza che mette a forte rischio l’incolumità dei poliziotti resta.