Chieti, il Pd: "Di Primio sotto scacco dell'Udc"
I democratici: "Ora la maggioranza è sotto scacco di Buracchio"
CHIETI. «L'Udc e il suo coordinatore cittadino Andrea Buracchio escano allo scoperto e dicano chiaramente se vedono nel Terzo Polo un progetto politico aperto a tutti i moderati oppure preferiscano continuare ad essere gli unici solisti incontrastati». Liberato Aceto, consigliere comunale della lista civica Uniti per Chieti, punta il dito contro l'Udc che, nel gioco dei sottili equilibri della coalizione di centrodestra in Comune, sembra tenere sotto scacco l'attuale maggioranza. Sferzata da Enrico Iacobitti, segretario cittadino del Pd. «Il sindaco è in mano all'Udc».
Un attacco conseguente allo sgretolamento delle certezze della maggioranza a marchio Pdl che ha perso l'appoggio del Fli partito a cui, invece, guarda con un certo interesse l'Udc nell'ottica del costituendo Terzo Polo che si poggia proprio sul binomio Udc-Fli. Asse politico meno saldo a palazzo d'Achille malgrado le solite dichiarazioni di facciata. In verità l'Udc, dopo l'epurazione punitiva a firma Pdl dell'ex assessore provinciale del Fli Silvio Tavoletta, sembra aver stretto un patto di ferro con il sindaco Umberto Di Primio e il Pdl mettendo da parte il fare critico di inizio mandato. Un idillio che non è piaciuto a qualche componente moderato del consiglio comunale che sperava in un distacco più netto dal Pdl a vantaggio proprio del Terzo Polo. Non a caso, dietro le quinte, si iniziano a muovere alcuni moderati che soffrono il protagonismo ambiguo dell'Udc.
Uno di questi è Liberato Aceto deluso, al pari di molti altri, per non avere ricevuto incarichi o deleghe importanti. «Non ho cercato poltrone», precisa Aceto, «ma ho solo l'aspirazione di poter lasciare un segno politico tangibile in città». Eppure Aceto insieme al vice presidente del consiglio Dario Marrocco, altro scontento del Pdl, nelle scorse settimane aveva chiesto al sindaco un tavolo politico interno alla maggioranza. Accordato da Di Primio anche se passato piuttosto in sordina. «I problemi da noi segnalati erano però reali», afferma Aceto, «considerando che subito dopo è arrivato lo strappo con il Fli e in Comune si è delineata una situazione politica strana».
Il riferimento è al comportamento silente dell'Udc che sembra voler tentennare in attesa che si chiarisca meglio il ruolo del partito nel panorama nazionale. «E' giunto il momento», sottolinea Aceto, «che l'Udc prenda una posizione in Comune dove il progetto politico del Terzo Polo moderato è rimasto solo sulla carta. Se l'Udc vuole distaccarsi lo dica perché in consiglio comunale ci sono diverse anime moderate». Pronte a costituirsi in blocco con o senza l'Udc. Un ruolo strategico potrebbe essere ricoperto dall'Api del neo coordinatore cittadino Alberto Chiavaroli, ex Udeur. Intanto Iacobitti incalza. «I moderati centristi dicano che progetti hanno perché non si è capito. L'Udc appoggia Di Primio», spiega Iacobitti, «e strizza l'occhio al Fli che, di fatto, è all'opposizione».
Un attacco conseguente allo sgretolamento delle certezze della maggioranza a marchio Pdl che ha perso l'appoggio del Fli partito a cui, invece, guarda con un certo interesse l'Udc nell'ottica del costituendo Terzo Polo che si poggia proprio sul binomio Udc-Fli. Asse politico meno saldo a palazzo d'Achille malgrado le solite dichiarazioni di facciata. In verità l'Udc, dopo l'epurazione punitiva a firma Pdl dell'ex assessore provinciale del Fli Silvio Tavoletta, sembra aver stretto un patto di ferro con il sindaco Umberto Di Primio e il Pdl mettendo da parte il fare critico di inizio mandato. Un idillio che non è piaciuto a qualche componente moderato del consiglio comunale che sperava in un distacco più netto dal Pdl a vantaggio proprio del Terzo Polo. Non a caso, dietro le quinte, si iniziano a muovere alcuni moderati che soffrono il protagonismo ambiguo dell'Udc.
Uno di questi è Liberato Aceto deluso, al pari di molti altri, per non avere ricevuto incarichi o deleghe importanti. «Non ho cercato poltrone», precisa Aceto, «ma ho solo l'aspirazione di poter lasciare un segno politico tangibile in città». Eppure Aceto insieme al vice presidente del consiglio Dario Marrocco, altro scontento del Pdl, nelle scorse settimane aveva chiesto al sindaco un tavolo politico interno alla maggioranza. Accordato da Di Primio anche se passato piuttosto in sordina. «I problemi da noi segnalati erano però reali», afferma Aceto, «considerando che subito dopo è arrivato lo strappo con il Fli e in Comune si è delineata una situazione politica strana».
Il riferimento è al comportamento silente dell'Udc che sembra voler tentennare in attesa che si chiarisca meglio il ruolo del partito nel panorama nazionale. «E' giunto il momento», sottolinea Aceto, «che l'Udc prenda una posizione in Comune dove il progetto politico del Terzo Polo moderato è rimasto solo sulla carta. Se l'Udc vuole distaccarsi lo dica perché in consiglio comunale ci sono diverse anime moderate». Pronte a costituirsi in blocco con o senza l'Udc. Un ruolo strategico potrebbe essere ricoperto dall'Api del neo coordinatore cittadino Alberto Chiavaroli, ex Udeur. Intanto Iacobitti incalza. «I moderati centristi dicano che progetti hanno perché non si è capito. L'Udc appoggia Di Primio», spiega Iacobitti, «e strizza l'occhio al Fli che, di fatto, è all'opposizione».
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