Chieti, il tribunale del malato: "Liste di attesa false all'Asl"

Il segretario di Cittadinanzattiva Cerulli: "Pubblicati tempi non riscontrati dagli utenti". E la commissione permanente sulla sanità minaccia dimissioni se non avranno risposte dalla direzione

CHIETI. Verità sulle liste d'attesa. E' quanto chiede il segretario di Cittadinanzattiva, Aldo Cerulli, alla Asl. «Voglio sapere quanti pazienti sono in lista di prenotazione per ciascun esame o prestazione sanitaria», dice «quanti esami vengono fatti ogni giorno e dove sono le apparecchiature per farli». Iniziativa che Cerulli (esponente del Tribunale del malato) intende avviare anche nelle altre Asl abruzzesi. Azioni a catena per fare chiarezza sui ritardi della Asl.

Dopo quella di Alfonso Mascitelli, senatore dell'Idv e vice presidente della commissione di inchiesta sul Sistema sanitario nazionale, che chiede un incontro urgente al manager della Asl Francesco Zavattaro e al prefetto Fulvio Rocco De Marinis, arriva Cerulli, mentre al Comune i componenti della commissione sanità minacciano le dimissioni se in settimana non avranno risposte dai vertici della Asl alle domande avanzate invano da mesi sui disservizi nel policlinico. Non sono più sostenibili tempi lunghi tra i quali oltre un anno di attesa per avere una visita endocrinologica nell'ospedale di Chieti, 7 mesi per un ecocolordoppler cardiaco neonatale o i circa 4 mesi per un'ecografia morfologica.

Il Piano nazionale del Governo delle liste di attesa per il triennio 2010-2012, del resto, prevede tempi massimi di 30 giorni per la visita e di 60 giorni per gli accertamenti diagnostici. «Per di più siamo di fronte a mancanza di corretta informazione», afferma Aldo Cerulli, «perché i tempi pubblicati dall'azienda non vengono riscontrati dagli utenti al momento della prenotazione». Cerulli vuole ora andare a monte del problema. «Quali e quante sono le risorse umane e strumentali messe a disposizione», aggiunge l'esponente di Cittadinanzattiva, «per smaltire queste agende di prenotazione esami e visite specialistiche così affollate? L'azione sulle liste d'attesa, del resto, aiuta anche a evitare che i pazienti emigrino nelle strutture private, dove il costo di esami specialistici, come la mammografia, non è distante da quello del pubblico. Per non parlare, poi, dell'emigrazione dei pazienti oltre Regione».

Vertici Asl sotto tiro anche della commissione comunale permanente sulla sanità. Minacciano dimissioni in blocco i componenti, dal presidente Maurizio Costa ai consiglieri Liberato Aceto, Achille Cavallo, Riccardo Di Gregorio, Giovanni Di Paolo, Renato Di Salvatore, Franco Di Pasquale e Bassam El Zohbi, se non avranno presto risposte sui disservizi al clinicizzato. «Le nostre eventuali dimissioni», dice Costa, «saranno solo la prima di una serie di azioni che condurremo nei confronti dei vertici Asl». Chiede invece un potenziamento della medicina del territorio Alessandro Carbone del Fli per decongestionare la domanda di salute. «La chiave di volta», dice «è realizzare strutture territoriali con un consistente numero di medici di base e infermieri, equipaggiate di strutture diagnostiche e connesse a livello informatico con l'ospedale».

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