Chieti, infiltrazioni d’acqua nel tribunale appena rifatto
Lavori di quasi sette milioni durati quattro anni, ma ieri mattina la sorpresa Gli impiegati bloccano per sicurezza l’ingresso della cancelleria penale
CHIETI. Sette milioni di euro di lavori, ma ci piove dentro. Una grossa infiltrazione d’acqua è comparsa, ieri mattina, sulla porta della cancelleria penale del tribunale. Gli impiegati hanno dovuto inibire l’ingresso alla stanza utilizzando tre sedie come barriera. Il nuovo tribunale, che dovrà accogliere quelli di Vasto e Lanciano, imbarca acqua. Era il 2011 quando il Comitato Tecnico Amministrativo del Provveditorato alle Opere Pubbliche esprimeva parere favorevole ai lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza del Palazzo di Giustizia di Chieti.
L'edificio era per metà inagibile a causa delle lesioni provocate dal terremoto del 6 aprile 2009. La Provincia di Chieti, allora proprietaria dell’immobile, presenta il progetto preliminare, ma tocca al Provveditorato appaltare i lavori, finanziati con 6,7 milioni di euro della Protezione Civile. A giugno 2012 un’impresa di Isernia vince la gara. La ditta Spinosa la spunta su una decina di altre società di costruzioni. E si impegna ad eseguire l’opera in 350 giorni. Ma tra imprevisti, rinvii e stop improvvisi, i giorni diventano 1.400. I lavori, finanziati con i fondi ministeriali per la ricostruzione post sisma aquilano, area fuori cratere, restano però coperti da Nulla osta sicurezza, brevemente Nos (per la Nato Security Clearance). Su internet si trova la spiegazione di questo acronimo: «Nell'ordinamento italiano è un'abilitazione per persone fisiche, enti, imprese e società, al trattamento di informazioni, documenti o materiali classificati dal grado di riservatissimo fino a segretissimo. La tipologia del Nos è ovviamente correlata al tipo di classifica di segretezza della informazione.
Le classifiche di segretezza sono attribuite per circoscrivere la conoscenza di informazioni, documenti, atti, attività o cose ai soli soggetti che abbiano necessità di accedervi e siano a ciò abilitati in ragione delle proprie funzioni istituzionali. Le classifiche di segretezza attribuibili sono quattro, in ordine decrescente: segretissimo, segreto, riservatissimo, riservato». Arriviamo a dicembre 2015: la Provincia di Chieti vende il Tribunale e incassa 16 milioni e 200mila euro.
A lavori ancora in corso, il palazzo di giustizia passa così nelle mani di un fondo immobiliare sottoscritto da investitori professionali privati, istituito dalla Invimit Sgr, società al 100% del Mef. Ma dai muri trasuda acqua. E il Nos dà lo stop a ogni tipo di risposta oppure di indagine giornalistica. Ci piove e basta.