Chieti, ladri di auto in centro: suv rubati alla Villa
Colpi a ripetizione in pieno giorno lungo le strade che costeggiano l'area verde. Macchine sparite anche all'interno dei centri commerciali
CHIETI. Colpiscono nelle strade accanto alla Villa comunale, in pieno centro, e colpiscono anche nei parcheggi dei centri commerciali mentre la gente sfila con i carrelli per fare la spesa. Chieti è finita nel mirino delle bande di ladri d’auto. Che agiscono in pieno giorno.
Ladri seriali capaci di rubare una macchina in pochi secondi anche sotto gli occhi del proprietario. Come è accaduto martedì scorso lungo via Colonnetta: «L’ho visto spuntare all’improvviso e avvicinarsi alla mia macchina. Io ero dall’altra parte della strada, vicino a un negozio, e non ho fatto in tempo a fare niente», ha detto l’automobilista derubato alla Volante della polizia intervenuta sul posto, «il ladro era un giovane. In pochissimo tempo, ha aperto la portiera, si è seduto ed è partito. Io l’ho inseguito a piedi ma è sparito subito». Il furto dell’auto, una Volkswagen Polo, è avvenuto alle 19,15: un orario in cui la strada è ancora trafficata. Ed è la conferma che i furti di macchine si fanno sempre più spesso di giorno.
Dalle denunce presentate ai carabinieri e in questura, emerge che tra i posti più colpiti ci sono le strade a ridosso della Villa comunale: sono almeno due le auto sparite nell’ultimo periodo. Si tratta di due suv, una Kia Sportage e una Hyundai Tucson. E non è un caso che siano proprio queste le auto rubate in pieno centro: la Sportage e la Tucson sono in cima alla lista delle auto rubate in città. È lunga la lista dei posti della città in cui, negli ultimi mesi, sono spariti i suv della Kia e della Hyundai: via Paolucci, via XXIV Novembre, via della Liberazione e viale Amendola. In via Arenazze è stata rubata anche una Fiat 500.
I ladri non hanno paura di essere visti: entrano in azione di giorno confondendosi alla gente che va a spasso e contando su una rete di telecamere che non esiste. Dalle segnalazioni giunte alle forze dell’ordine, emerge che furti di auto sono stati messi a segno anche nel parcheggio del centro commerciale Megalò. E non una volta sola.
Ma come si rubano le auto in città? Non c’è certezza sulle tecniche usate dai ladri. Però, un’indagine dei carabinieri su un traffico di auto di lusso che, il 10 ottobre scorso, ha portato a 15 arresti tra Monza, Milano e Bergamo toccando anche Chieti e Pescara rivela come si muovono i professionisti: c’è chi pedina i proprietari delle macchine da rubare fino a quando parcheggiano e chi “disturba” la chiusura elettronica con un dispositivo chiamato jummer. A questo punto, il gioco è fatto: il disturbatore, simile a un telecomando, è capace di disattivare la chiusura centralizzata dell’auto che, all’apparenza, sembra chiusa mentre resta aperta. Poi, con il proprietario ormai lontano, i ladri aprono tranquillamente la portiera, collegano una centralina alla presa di diagnosi e avviano elettronicamente la macchina. Di solito, le vetture di lusso finiscono all’estero: Germania, Albania e Montenegro. Le altre macchine finiscono smontate e rivendute per pezzi di ricambio.
Ladri seriali capaci di rubare una macchina in pochi secondi anche sotto gli occhi del proprietario. Come è accaduto martedì scorso lungo via Colonnetta: «L’ho visto spuntare all’improvviso e avvicinarsi alla mia macchina. Io ero dall’altra parte della strada, vicino a un negozio, e non ho fatto in tempo a fare niente», ha detto l’automobilista derubato alla Volante della polizia intervenuta sul posto, «il ladro era un giovane. In pochissimo tempo, ha aperto la portiera, si è seduto ed è partito. Io l’ho inseguito a piedi ma è sparito subito». Il furto dell’auto, una Volkswagen Polo, è avvenuto alle 19,15: un orario in cui la strada è ancora trafficata. Ed è la conferma che i furti di macchine si fanno sempre più spesso di giorno.
Dalle denunce presentate ai carabinieri e in questura, emerge che tra i posti più colpiti ci sono le strade a ridosso della Villa comunale: sono almeno due le auto sparite nell’ultimo periodo. Si tratta di due suv, una Kia Sportage e una Hyundai Tucson. E non è un caso che siano proprio queste le auto rubate in pieno centro: la Sportage e la Tucson sono in cima alla lista delle auto rubate in città. È lunga la lista dei posti della città in cui, negli ultimi mesi, sono spariti i suv della Kia e della Hyundai: via Paolucci, via XXIV Novembre, via della Liberazione e viale Amendola. In via Arenazze è stata rubata anche una Fiat 500.
I ladri non hanno paura di essere visti: entrano in azione di giorno confondendosi alla gente che va a spasso e contando su una rete di telecamere che non esiste. Dalle segnalazioni giunte alle forze dell’ordine, emerge che furti di auto sono stati messi a segno anche nel parcheggio del centro commerciale Megalò. E non una volta sola.
Ma come si rubano le auto in città? Non c’è certezza sulle tecniche usate dai ladri. Però, un’indagine dei carabinieri su un traffico di auto di lusso che, il 10 ottobre scorso, ha portato a 15 arresti tra Monza, Milano e Bergamo toccando anche Chieti e Pescara rivela come si muovono i professionisti: c’è chi pedina i proprietari delle macchine da rubare fino a quando parcheggiano e chi “disturba” la chiusura elettronica con un dispositivo chiamato jummer. A questo punto, il gioco è fatto: il disturbatore, simile a un telecomando, è capace di disattivare la chiusura centralizzata dell’auto che, all’apparenza, sembra chiusa mentre resta aperta. Poi, con il proprietario ormai lontano, i ladri aprono tranquillamente la portiera, collegano una centralina alla presa di diagnosi e avviano elettronicamente la macchina. Di solito, le vetture di lusso finiscono all’estero: Germania, Albania e Montenegro. Le altre macchine finiscono smontate e rivendute per pezzi di ricambio.