Chieti, le imprese accusano: le banche ci strozzano coi contratti leasing
Nuovo caso segnalato alla Sos utenti che annuncia ricorsi La trasmissione Le iene ha raccolto quattro testimonianze
CHIETI. Gli imprenditori abruzzesi sono strozzati dai contratti di leasing con tassi usurari. È la denuncia di Sos utenti, che per la seconda volta in pochi mesi ha fatto arrivare in Abruzzo una troupe del programma televisivo Mediaset Le iene. Nel castello ducale di Crecchio l’inviato Luigi Pelazza ha raccolto davanti alle telecamere le testimonianze di imprenditori vittime delle società di leasing: solo in Abruzzo a fine marzo 2013 risultavano debiti per 1 miliardo e 620 milioni di euro, stando ai dati della Banca d’Italia; gli abruzzesi sborsano almeno 81mila euro all’anno per le attrezzature in leasing. Grazie alla denuncia di tre imprenditori il presidente onorario di Sos utenti, Gennaro Baccile, si rivolgerà presto alla magistratura per fare chiarezza sui contratti tramite i quali le banche non prestano denaro, ma beni per lavorare, dagli immobili, alle attrezzature, alle auto. In cambio, però, chiedono interessi e commissioni per tutta la durata del prestiti, con percentuali che sfiorano il 90 per cento. «Per chi non può pagare il canone», spiega Baccile, «le penalità nascoste dentro ai contratti di leasing possono superare anche il 50 per cento di interessi complessivi».
A riscontro delle sue affermazioni ci sono le testimonianze degli imprenditori che ci hanno messo la faccia. Come Vito Ricciuti, titolare dell’omonima azienda di caravan a San Vito Chietino, che ha firmato un contratto di leasing per la sua auto con un patto del 44 per cento. Meglio, se così si può dire, è andata a Franco Di Florio, che ha ottenuto in leasing con un tasso di mora del 16,99% l’attrezzatura per il suo hotel Cristina a Rocca San Giovanni. A Crecchio al microfono della “Iena” Pelazza è arrivato anche l’imprenditore Ciarelli di Basciano (Teramo), che ha raccontato di svariati contratti di leasing per camion, attrezzature e veicoli da lavoro con oneri e penalità fino al 97 per cento. E un’altra testimonianza di un contratto di leasing con patti del 21 per cento è giunta da Vico del Gargano (Foggia), segno che l’emergenza è più diffusa che ma in tutto il Paese, tanto più che in molti sono andati a raccontare la propria vicenda a Pelazza, ma non hanno trovato il coraggio di apparire davanti alla telecamera per paura che la banca chiudesse il credito. Il servizio filmato in Abruzzo andrà in onda su Italia1 fra settembre e ottobre prossimi. Spente le telecamere, però, resta lo stremo degli imprenditori che non riescono a pagare e sono privati di capannoni, auto, attrezzature, impossibilitati così a lavorare. «Un’ecatombe per le imprese», lancia l’allarme Baccile, «ma anche per professionisti, commercianti e artigiani». E per il presidente di Sos utenti questa situazione ha responsabili ben identificati: «I banchieri e i governi che hanno permesso di farsi aumentare senza alcuna ragione il limite massimo degli interessi usurari, mentre gli interessi ufficiali della Banca centrale europea scendevano al minimo storico dello 0,5 per cento l’anno, mentre gli interessi di leasing per le attrezzature possono arrivare al tasso del 15,5 per cento prima di diventare usurario». Baccile consiglia di fare attenzione «a finti professionisti che s’improvvisano».
Francesca Rapposelli
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