Chieti, monta la protesta: "Stop ai rifiuti di Pescara"
Il Bivio pronto a sbarrare la strada all'arrivo di altro pattume a Casoni
CHIETI. «Siamo convinti che la discarica di Casoni accoglierà i rifiuti pescaresi per un tempo ben più lungo di un mese. Siamo pronti a scendere in strada per far valere i nostri diritti». Roberto Orsini, presidente del comitato Il Bivio, commenta con preoccupazione l'imminente arrivo dei rifiuti di Pescara nella discarica di Casoni. Intanto il centrosinistra oggi darà vita ad un volantinaggio in città.
Il giorno dopo l'accordo siglato in Regione, che porterà la spazzatura di Pescara e provincia per un mese anche a Chieti, non si placano le polemiche nel capoluogo teatino. I partiti di opposizione questa mattina distribuiranno un volantino a margine della seduta del consiglio comunale.
«Diremo alla gente la verità. Il sindaco Umberto Di Primio» afferma Alessandro Marzoli del Pd «ha fatto marcia indietro aprendo la discarica ai rifiuti pescaresi. Reiteriamo la nostra richiesta di dimissioni». Va giù duro Luigi Febo, capogruppo di Chieti per Chieti: «Mi chiedo quali siano le priorità del sindaco Di Primio, se gli interessi di Chieti o l'ubbidienza agli ordini di partito. Stando a quanto vediamo Di Primio è in primis un uomo del Pdl e poi sindaco di Chieti dato che è riuscito a smentire se stesso». Non pago Febo aggiunge. «Accogliere i rifiuti del pescarese solo per un mese non diminuisce la gravità del dietrofront compiuto dal sindaco. È chiaro» sostiene Febo «che il mese concesso da Di Primio è destinato a trasformarsi in un periodo molto più esteso». Ipotesi che comporterebbe la saturazione della discarica di Casoni nel giro di meno di due anni.
Un problema serio per la città che sarebbe costretta a portare i suoi rifiuti altrove con un aggravio dei costi della Tarsu a carico dei teatini. C'è da superare, poi, la rabbia dei residenti di Casoni, rappresentati dal comitato Il Bivio, che già convivono da anni con i disagi legati alla discarica e al vicino impianto di Trattamento meccanico biologico (Tmb) dei rifiuti realizzato dalla Deco.
«La fantomatica emergenza rifiuti regionale» tuona Orsini «è stata risolta in pochi giorni, ma nessuno si occupa di una probabile emergenza sanitaria a Casoni. Ci apprestiamo a vivere un'altra estate infernale tra odori nauseabondi e camion della spazzatura». Il comitato teme, inoltre, per un possibile ampliamento della discarica: «La Deco ha acquistato 6 ettari di terreno intorno al sito di Casoni. Non vorremmo che ciò possa anticipare un disegno che porti presto al raddoppio della discarica».
Il giorno dopo l'accordo siglato in Regione, che porterà la spazzatura di Pescara e provincia per un mese anche a Chieti, non si placano le polemiche nel capoluogo teatino. I partiti di opposizione questa mattina distribuiranno un volantino a margine della seduta del consiglio comunale.
«Diremo alla gente la verità. Il sindaco Umberto Di Primio» afferma Alessandro Marzoli del Pd «ha fatto marcia indietro aprendo la discarica ai rifiuti pescaresi. Reiteriamo la nostra richiesta di dimissioni». Va giù duro Luigi Febo, capogruppo di Chieti per Chieti: «Mi chiedo quali siano le priorità del sindaco Di Primio, se gli interessi di Chieti o l'ubbidienza agli ordini di partito. Stando a quanto vediamo Di Primio è in primis un uomo del Pdl e poi sindaco di Chieti dato che è riuscito a smentire se stesso». Non pago Febo aggiunge. «Accogliere i rifiuti del pescarese solo per un mese non diminuisce la gravità del dietrofront compiuto dal sindaco. È chiaro» sostiene Febo «che il mese concesso da Di Primio è destinato a trasformarsi in un periodo molto più esteso». Ipotesi che comporterebbe la saturazione della discarica di Casoni nel giro di meno di due anni.
Un problema serio per la città che sarebbe costretta a portare i suoi rifiuti altrove con un aggravio dei costi della Tarsu a carico dei teatini. C'è da superare, poi, la rabbia dei residenti di Casoni, rappresentati dal comitato Il Bivio, che già convivono da anni con i disagi legati alla discarica e al vicino impianto di Trattamento meccanico biologico (Tmb) dei rifiuti realizzato dalla Deco.
«La fantomatica emergenza rifiuti regionale» tuona Orsini «è stata risolta in pochi giorni, ma nessuno si occupa di una probabile emergenza sanitaria a Casoni. Ci apprestiamo a vivere un'altra estate infernale tra odori nauseabondi e camion della spazzatura». Il comitato teme, inoltre, per un possibile ampliamento della discarica: «La Deco ha acquistato 6 ettari di terreno intorno al sito di Casoni. Non vorremmo che ciò possa anticipare un disegno che porti presto al raddoppio della discarica».
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