Chieti, niente fondi per la biblioteca De Meis: lavori fermi

Pd contro la Provincia, Di Giuseppantonio: attacchi strumentali

CHIETI. Che fine ha fatto il mega progetto da 6 milioni di euro presentato dalla Provincia nell'ottobre scorso per ricostruire la biblioteca De Meis? Il piano di lavoro annunciato dal presidente Enrico Di Giuseppantonio avrebbe dovuto muovere i primi passi entro il marzo scorso, ma in via dei Vezii non c'è ancora traccia di ruspa. La ferita, a 7 anni dal collasso dell'edificio, resta ancora aperta, esposta a sporcizia e vandali. Uno squarcio che per molti deturpa e offende il cuore dell'antica Teate. Una ricostruzione difficile quella della biblioteca comunale con tante false partenze.

La prima dopo 4 anni dal crollo, avvenuto la notte tra il 3 e 4 giugno 2005, annunciata nel 2009 dall'allora presidente della Provincia Tommaso Coletti, con esecutivo targato centrosinistra. Poi le altre firmate dal governo provinciale di centrodestra che si sono avvicendate in questi 3 anni di amministrazione. Il Pd, ora all'opposizione, preme per dare una spinta alla ripresa dei lavori bacchettando su più fronti «l'immobilismo» della giunta Di Giuseppantonio.

«L'elenco delle incompiute del centrodestra alla guida della Provincia di Chieti è abbastanza lungo tanto che, passati ormai 3 anni dalla loro vittoria elettorale, molti cittadini quasi non ricordano più quali e quante opere avrebbero potuto portare a compimento perché già appaltabili o finanziate» dicono Camillo D'Amico e Chiara Zappalorto «tra queste c'è la biblioteca De Meis che, crollata nel 2005 durante i lavori di ricostruzione di un' ala, ancora oggi aspetta di veder partire il cantiere, anche se il centrosinistra lasciò soldi e progetto esecutivo pronto. La logica perversa del fermare tutto e rinviare al futuro scelte e continuità amministrativa è stata una politica scellerata prodotta dalla giunta Di Giuseppantonio. È inoltre evidente che la famosa filiera istituzionale tanto predicata in passato dal centrodestra sia inutile e spesso dannosa, soprattutto per il capoluogo che vede un'amministrazione comunale immobile, che vive di proclami e di idee vuote, soprattutto per il recupero del centro storico di Chieti e che non riesce ad interloquire con gli altri livelli istituzionali per recuperare un gioiello della storia teatina e ridare alla città un pezzo di cultura,la stessa cultura tanto sbandierata dal centrodestra in campagna elettorale ma della quale non si vedono tracce».

Il Pd è comunque pronto a collaborare e a condividere idee e progetti che vadano nel senso della valorizzazione della cultura e della storia. Per questo presenterà un'interrogazione per capire quale sia lo stato dell'arte sulla biblioteca De Meis. Il presidente Di Giuseppantonio incassa il colpo, poi passa al contrattacco. «Assolutamente propagandistico l'intervento del Pd provinciale. D'Amico e Zappalorto non tengono conto che, innanzi tutto, sulla vicenda giudizaria della biblioteca incombono punti oscuri ancora da chiarire». Per il crollo della De Meis Massimo Alesio, direttore dei lavori di demolizione e Mauro Sciubba, responsabile della sicurezza vennero condannati a 2 anni di carcere con la sospensione della pena, ora si attende l'esito del ricorso in appello. Venne invece assolto Felice Gifuni, legale rappresentante della ditta che stava realizzando i lavori di consolidamento, consorzio di imprese Fortuna di Napoli, prosciolto Lorenzo Buracchio figlio dell'ex sindaco Renato. «Il Pd, inoltre dimentica, che la Provincia è un ente sull'orlo del dissesto» aggiunge Di Giuseppantonio «il denaro racimolato dal senatore Fabrizio Di Stefano e quello ereditato dal centrosinistra non è sufficiente per ricostruire la biblioteca, ma a giorni la Regione dovrebbe darci la risposta sul recupero di altri fondi dai Fas da destinare alla de Meis. In tal caso» conclude «i lavori potrebbero iniziare in pochli mesi per essere conlusi nel giro di due anni».

Lapidario il commento dell'assessore regionale all'Agricoltura Mauro Febbo che nel febbraio del 2011 aveva annunciato «soldi freschi dal ministero delle Finanze» e la riapertura del cantiere della biblioteca. «Non so nulla dell'iter burocratico» riferisce «mi sono limitato a recuperare 500mila euro per il progetto di ricostruzione».

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