Chieti, parte a Villa Pini la ricerca sull’Alzheimer

Collaborazione tra clinica neurologica dell’ateneo e dipartimento di neuroscienze della struttura privata per la ricerca su Alzheimer e stati vegetativi

CHIETI. La casa di cura Villa Pini con la nuova gestione di Nicola Petruzzi apre la struttura del tutto rinnovata alla ricerca della clinica neurologica della università d'Annunzio. I ricercatori dell'ateneo teatino coordinati dal professor Marco Onofrj faranno studi su Alzheimer e pazienti in stato vegetativo ricoverati nella struttura privata convenzionata con la Regione.

Un importante accordo è stato siglato tra la casa di cura e la d'Annunzio in occasione della Settimana del cervello. L'attività scientifica avrà sede nel nuovo dipartimento di Neuroscienze dedicato alla ricerca neurologica. Grazie alle notevoli dotazioni tecnologiche e ai macchinari di ultima generazione del dipartimento, sarà possibile garantire assistenza clinica completa ai pazienti e svolgere indagini di alto valore scientifico. In particolare, i protocolli di studio, attualmente in fase di definizione, riguarderanno due settori principali: gli stati vegetativi e la malattia di Alzheimer che, ancora oggi, solo in Italia colpisce un milione di persone e risulta particolarmente difficile da controllare.

Il professor Onofrj, autore di importanti studi in entrambi i settori, spiega che «l'accordo con il Dipartimento di neuroscienze della Casa di cura Villa Pini "fornisce un modello di collaborazione di alto livello scientifico che ha permesso di soddisfare i criteri di studio della ricerca medica in questo ambito di cura». Presso il Centro Alzheimer, i ricercatori cercheranno di identificare i cosiddetti "marcatori biologici", vale a dire le caratteristiche biologiche e genetiche associate alle diverse forme cliniche di demenza. Queste informazioni saranno finalizzate alla messa a punto di esami di diagnosi precoce e alla definizione di terapie farmacologiche mirate. «Nel corso degli studi condotti sull'Alzheimer, abbiamo infatti identificato alcune nuove mutazioni genetiche», continua Onofrj «e sviluppato nuovi protocolli diagnostici e terapeutici. L'accordo con Villa Pini ci permette ora di proseguire i lavori, che necessitano dell'osservazione di pazienti con disordini comportamentali specifici delle diverse forme di demenza, frequenti soprattutto nei pazienti in età avanzata».

L'Unità dei risvegli sarà invece dedicata allo studio delle possibilità di recupero dei pazienti in coma ricoverati, dopo la fase acuta, all'interno della struttura dedicata a questo tipo di patologia. La ricerca moderna mira a separare gli stati vegetativi persistenti da quelli cosiddetti "minimally conscious" e quelli "locked-in", per le essenziali implicazioni prognostiche, assistenziali ed etiche.

«La collaborazione con il dipartimento di Neuroscienze di Villa Pini», continua Onofrj, «fornisce la possibilità di osservare i pazienti in stato vegetativo da lungo tempo e non solo in fase post acuta. Nella struttura potremo far ricorso a particolari tecniche per la verifica degli stati di coscienza su lungo-degenti. Questa opportunità ha suscitato interesse a livello internazionale, tanto che diversi ricercatori europei e americani daranno un contributo agli studi».

Nel Dipartimento i ricercatori potranno avvalersi dei più moderni esami di neuro-fisiopatologia.Il Dipartimento di Neuroscienze della Casa di cura Villa Pini può contare oggi sul reparto di degenza per malattie neurodegenerative - come i parkinsonismi - sul Centro Alzheimer, su una unità di riabilitazione post-ictus e su un Reparto per gravi cerebrolesioni acquisite, dove si trova l'Unità di risvegli, per pazienti con esiti di coma con stati vegetativi o stati parzialmente responsivi. La collaborazione con l'università di Chieti si inserisce in un programma di ricerca che il Dipartimento sta sviluppando con diverse strutture nazionali ed internazionali, tra cui l'Istituto di neuroscienze del Cnr, l'Itab e la Sezione di scienze radiologiche dell'università di Ancona, con il sostegno della Fondazione Leonardo, presieduta dal professor Crepaldi e coordinata dalla professoressa Maggi. (cr.ch.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA