Chieti, professore preso a calci da due specializzande

Il concorso di Chirurgia orale a Odontoiatria finisce con l’aggressione a Perfetti che si era accorto della candidata che utilizzava il telefonino

CHIETI. Botte alla fine del concorso universitario. Un professore, una candidata e la sorella di lei vengono alle mani, ma ad avere la peggio pare sia il professore che si becca un calcio tra le gambe e va a finire in Pronto soccorso. Le due ragazze, però, raccontano di essere state aggredite dal professore e vanno anche loro in Pronto soccorso, dove entrano in codice rosa, quello riservato a chi è vittima di violenza di genere. Finisce con 7 giorni di prognosi per lui, 5 e 10 per le due sorelle di Bari.

IL CONCORSO. Alle 10 di ieri, nell’aula A del polo universitario divia dei Vestini è partito il concorso specialistico in Chirurgia orale. 47 candidati per 7 posti a disposizione. Dei 47 ammessi se ne presentano solo 42, tra loro c’è anche la trentenne di Bari M.P.I. che viene notata da un altro candidato mentre utilizza un telefono cellulare. Il regolamento dice che è severamente vietato, ma lei asserisce di non avere telefoni. «A un certo punto, il cellulare le è anche caduto per terra, abbiamo sentito un tonfo, ma lei ha ribadito che non era il cellulare ma solo una bottiglietta d’acqua che era caduta». A raccontare l’episodio è il presidente della commissione, il professor Giorgio Perfetti, responsabile anche della Scuola di specializzazione in Chirurgia orale, che, intorno alle ore 18 esce dal Pronto soccorso, dove è andato per il calcio all’inguine. Il docente è stato accompagnato dal professor Maurizio Piattelli, membro della commissione del concorso. Insieme ricostruiscono quanto accaduto. «Il candidato che aveva denunciato per la prima volta la presenza del cellulare, denuncia per la seconda volta il fatto e lo fa direttamente a me», dice Perfetti. «Chiediamo spiegazioni alla candidata, ma lei nega con forza di aver portato un telefonino in aula». A un quarto d’ora dalla fine, prevista per le 12. scoppia il pandemonio. La ragazza doveva consegnare il test ma, quando si accingeva a farlo, la commissione le ha nuovamente chiesto di tirare fuori il cellulare. «Lei ha cominciato a dare in escandescenze», riferisce Perfetti, «ha iniziato a dire che stava male, che non la potevamo perquisire, ad urlare e lamentarsi». Perfetti a quel punto fa due telefonate: al 118, perché la ragazza diceva di non stare bene, e ai carabinieri, perché vuole che salti fuori il cellulare. E tenta di trattenere la ragazza fino all’arrivo della forza pubblica, ma lei si ribella. «Questo è sequestro di persona», urla e, alla fine, riesce nell’intento e lascia l’aula, senza neanche chiudere la busta del test, cosa che invalida la prova. Ma il professore la segue e, nei pressi delle scalette che riportano dal campus su via dei Vestini, la raggiunge. Lei continua a insistere di non avere il cellulare, tanto è vero che lui le dà il suo per chiamare la sorella, che era nei pressi. Raggiunta dalla sorella, M.A.I., le due ragazze fanno per allontanarsi, quando il professore nota che la candidata passa il cellulare alla sorella.

LE BOTTE. A quel punto il professore afferra il polso della candidata nell’intento di far vedere il cellulare, «ma lei», racconta, «mi blocca e mi scanza da un lato, mentre la sorella mi sferra il calcio. E tutte e due iniziano a inveire contro di me. Mi si avventano contro, ma agli occhi di un signore che guarda la scena da lontano sembra il contrario. Tanto e vero che arriva verso di me e mi blocca prendendomi per le spalle». Il professore racconta la scena con aria ancora incredula. «Mi sono sentito in grande imbarazzo», confessa.

L’ALTRA VERSIONE. Per le due sorelle baresi, invece, non è andata affatto in questo modo. Le ragazze sono andate al Pronto soccorso dicendo di essere state aggredite dal professore, mostrando escoriazioni e contusioni e una lamentanto un dolore al polso. Il Pronto soccorso le ha ammesse entrambe in codice rosa, riservato alla violenza di genere.

INDAGA LA DIGOS. Sul caso indaga la Digos, su segnalazione dell’Ufficio del Posto fisso di polizia all’ospedale. La turbolenta giornata del professor Perfetti si conclude con lui che lascia il Pronto soccorso insieme a Piattelli. Al momento il professore non ha sporto denuncia, ma non è detto che non lo farà inseguito. E che non lo faranno anche le candidate. Ad interessarsi della sorte del professore sono stati innanzitutto il direttore del suo Dipartimento, Sergio Caputi e poi l’ex rettore Carmine Di Ilio, in contatto telefonico con Piattelli.

Intanto oggi e domani ci sono altri due concorsi che vede tra i candidati le stesse due sorelle baresi.

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