Chieti, Ricci contro Di Primio: "Non abbiamo lasciato debiti"
L'ex sindaco Pd rompe il silenzio dopo quasi due anni dal cambio della guardia a palazzo d'Achille e replica al primo cittadino in carica: "La Corte dei conti ci dà ragione"
CHIETI. «Non abbiamo lasciato nessun debito a questa amministrazione. Non lo diciamo noi ma il dirigente di settore Franco Rispoli in una relazione dettagliata datata 20 gennaio 2010. D'ora in poi non tollererò più questi attacchi strumentali e difenderò la mia persona denunciando qualsiasi tipo di insinuazione».
L'ex sindaco Francesco Ricci, Pd, rompe il silenzio dopo quasi due anni dal cambio della guardia a palazzo d'Achille. Spalleggiato dal segretario cittadino del Pd Enrico Iacobitti e da Luigi Febo, capogruppo di Chieti per Chieti, puntualizza sui conti lasciati in dote al centro destra. Che sono in rosso a detta della giunta guidata dal sindaco Umberto Di Primio. Non è così, ovviamente, per Ricci. «Posso essere accusato di tutto, ma non di disonestà specie nella gestione finanziaria dell'ente. Questo non lo accetto» spiega Ricci «anche perché ci sono documenti che attestano l'esatto contrario».
In particolare il Pd ha illustrato la relazione del 20 gennaio 2010 firmata dal dirigente del IV settore Franco Rispoli. «Una persona autorevole» afferma Ricci «che ha certificato come la situazione finanziaria del Comune all'epoca era sana ed in equilibrio economico-finanziario». Una prova del buon lavoro finanziario svolto, secondo il Pd, confermata anche dalla relazione della Corte dei Conti del dicembre 2009. «La Corte dei conti analizzando il previsionale dell'ente che conteneva il piano di liquidazione dei debiti del teatro» riprende Ricci «ha attestato l'insussistenza di gravi irregolarità economiche. Questi sono fatti e il resto sono chiacchiere».
Eppure il bilancio del Comune vive una fase di oggettiva difficoltà con la cassa in palese sofferenza. Non a caso i revisori dei conti hanno espresso parere sfavorevole sulla delibera degli equilibri di bilancio e su quella di assestamento passata nel consiglio fiume di mercoledì. Il consigliere Ricci ha la sua tesi. «L'amministrazione sta continuando a trascurare i mancati trasferimenti dallo Stato e dalla Regione. La verità è che la filiera di centrodestra tra Comune, Provincia e Regione» attacca Ricci «ha fatto solo danni alla nostra città». Si dice preoccupato Iacobitti. «L'ente rischia il dissesto economico e deve essere chiaro di chi sia la colpa».
Il capogruppo di Chieti per Chieti aggiunge. «Nell'assestamento di bilancio si fa riferimento alla necessità di pagare le forniture idriche che però, non dimentichiamo, vengono onorate con le bollette dei cittadini. Sui mutui, invece, continuiamo ad essere accusati» osserva Febo «di averne contratti troppi. Ma la capacità di indebitamento dell'ente è sana tanto che il Comune sta per accendere un mutuo da 3,5 milioni di euro per la riqualificazione del municipio»
L'ex sindaco Francesco Ricci, Pd, rompe il silenzio dopo quasi due anni dal cambio della guardia a palazzo d'Achille. Spalleggiato dal segretario cittadino del Pd Enrico Iacobitti e da Luigi Febo, capogruppo di Chieti per Chieti, puntualizza sui conti lasciati in dote al centro destra. Che sono in rosso a detta della giunta guidata dal sindaco Umberto Di Primio. Non è così, ovviamente, per Ricci. «Posso essere accusato di tutto, ma non di disonestà specie nella gestione finanziaria dell'ente. Questo non lo accetto» spiega Ricci «anche perché ci sono documenti che attestano l'esatto contrario».
In particolare il Pd ha illustrato la relazione del 20 gennaio 2010 firmata dal dirigente del IV settore Franco Rispoli. «Una persona autorevole» afferma Ricci «che ha certificato come la situazione finanziaria del Comune all'epoca era sana ed in equilibrio economico-finanziario». Una prova del buon lavoro finanziario svolto, secondo il Pd, confermata anche dalla relazione della Corte dei Conti del dicembre 2009. «La Corte dei conti analizzando il previsionale dell'ente che conteneva il piano di liquidazione dei debiti del teatro» riprende Ricci «ha attestato l'insussistenza di gravi irregolarità economiche. Questi sono fatti e il resto sono chiacchiere».
Eppure il bilancio del Comune vive una fase di oggettiva difficoltà con la cassa in palese sofferenza. Non a caso i revisori dei conti hanno espresso parere sfavorevole sulla delibera degli equilibri di bilancio e su quella di assestamento passata nel consiglio fiume di mercoledì. Il consigliere Ricci ha la sua tesi. «L'amministrazione sta continuando a trascurare i mancati trasferimenti dallo Stato e dalla Regione. La verità è che la filiera di centrodestra tra Comune, Provincia e Regione» attacca Ricci «ha fatto solo danni alla nostra città». Si dice preoccupato Iacobitti. «L'ente rischia il dissesto economico e deve essere chiaro di chi sia la colpa».
Il capogruppo di Chieti per Chieti aggiunge. «Nell'assestamento di bilancio si fa riferimento alla necessità di pagare le forniture idriche che però, non dimentichiamo, vengono onorate con le bollette dei cittadini. Sui mutui, invece, continuiamo ad essere accusati» osserva Febo «di averne contratti troppi. Ma la capacità di indebitamento dell'ente è sana tanto che il Comune sta per accendere un mutuo da 3,5 milioni di euro per la riqualificazione del municipio»
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