Chirurgia e Urologia trasferiti al secondo piano

Il trasloco giustificato da normali opere di manutenzione ordinaria perché non ci sono le risorse per un restauro completo dei due reparti

LANCIANO. Sono stati trasferiti dal primo al secondo piano della palazzina centrale del Renzetti, i reparti di Chirurgia e Urologia. Un trasloco che ha comportato il taglio di una decina di posti letto e la riduzione delle attività chirurgiche e ambulatoriali. Un taglio notevole se si pensa che già la chirurgia è stata ridotta per mancanza di personale – addirittura alcune sedute operatorie sono saltate perché non si è formata l’équipe che doveva effettuare gli interventi – mentre urologia attende di conoscere il proprio destino visto che sulla carta, dal 1 settembre, dovrebbe diventare unità semplice con il pensionamento del primario Carlo Manieri. Ma, sarebbero disagi sopportabili se servissero per migliorare le condizioni di due dei reparti più vecchi dell’ospedale. Pavimenti rotti e rappezzati con lo scotch, intonaco cadente, fili della luce penzolanti, stanze da 4-6 letti con bagni in comune con buona pace della privacy dei degenti. Un vero disastro, tanto che la direzione Asl ha più volte annunciato di voler fare un restyling completo dei reparti. Restauro che gli utenti hanno inteso fosse diventato realtà con il trasferimento di quest'ultimi. Non è così. Servono circa 700mia euro per i lavori e non ci sono, visti i tempi e i fondi che non arrivano dalla Regione. Così l’azienda ha fatto scattare il piano alternativo. Con circa 60mila euro si sistemano le criticità: pavimentazione, intonaco e adeguamento servizi igienici. Ossia semplici lavori di manutenzione ordinaria da concludere in un mese. Ma, la pavimentazione creerà non pochi problemi. La parte più rovinata, quella fatta pochi anni fa nei reparti e nelle sale operatorie – costati 5 milioni e mezzo di euro – è stata sistemata diverse volte ma continua a sgretolarsi creando problemi ai degenti che «ballano» nei letti prima di entrare in sala operatoria, perché sotto c’è l’amianto che dovrebbe essere rimosso. Operazione delicata che richiede tempo.

Atessa. Buone notizie arrivano invece dal San Camillo di Atessa dove da lunedì s’iniziano i ricoveri nel reparto di riabilitazione con 17 posti letto. Ma anche qui si tratta di ricoveri in stanze temporanee sistemate al 3° piano del presidio, in attesa della ristrutturazione dell’ex Chirurgia (deve essere pubblicato il bando di gara da un milione 400mila euro) dove sarà dislocata l’unità operativa. «Abbiamo tenuto fede all’impegno di dare all’ospedale di Atessa nuovi contenuti» sottolinea il manager Asl Francesco Zavattaro «e di migliorare la risposta assistenziale ai pazienti». L’apertura della riabilitazione era attesa soprattutto dalla geriatria di Lanciano che per due anni ha dovuto accogliere i pazienti da riabilitare con solo 8 posti letto a disposizione.

Teresa Di Rocco

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