Chiuso il market della droga: dieci arresti

Blitz contro lo spaccio di eroina e cocaina, in manette sei vastesi e due sansalvesi. Stupefacenti dai clan albanesi della Puglia

VASTO. L’ultimo arresto alle 7 è stato eseguito a Modena. Era lì che si trovava uno dei presunti pusher. L’operazione antidroga “Car wash”, come l’hanno chiamata gli investigatori, era scattata alle 5. Un blitz che ha interessato Vasto e San Salvo. Dieci le persone arrestate per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti: sei sono vastesi, due sansalvesi. I provvedimenti sono stati il colpo di coda di un lavoro investigativo durato due anni coordinato in origine dalla Procura di Vasto, poi individuata l’associazione criminosa, passato nelle mani della Direzione distrettuale antimafia dell’Aquila. L’operazione ha preso le mosse dal sequestro di 77 chili di marijuana in Lombardia a novembre del 2011 nell’auto di un vastese diretto al nord. Ricostruendo le frequentazioni dell’uomo i militari sono riusciti a individuare una organizzazione criminale con base a Vasto e San Salvo. La base logistica era un autolavaggio. Da qui il nome dell’operazione “Car Wash”. I particolari della maxi-operazione sono stati illustrati ieri dal comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Salvatore Ronzo, e dal maggiore Giancarlo Vitiello.

Gli arrestati. Le 4 erano passate da pochi minuti ieri quando il dottor Davide Mancini della Direzione distrettuale antimafia, ha dato il via libera agli arresti. Il primo a finire in manette alle 5 è stato Alessadro Astro, 32 anni, di Napoli, titolare di un autolavaggio, personaggio noto alle forze dell’ordine e legato alla criminalità campana. Pochi minuti dopo è stato notificato un nuovo ordine di arresto nel carcere di Pescara a Massimiliano Cagnazzo, 42 anni, di Lecce legato alla criminalità pugliese, da anni residente nel Vastese e già protagonista dell’operazione antidroga e anti estorsione “Edildrug”. A seguire le manette sono scattate ai polsi di Michele Ciccotosto, 47 anni, di Vasto. «Grazie a un lungo lavoro investigativo e con il supporto delle intercettazioni abbiamo scoperto che i tre erano gli ideatori e organizzatori di un’associazione crimimosa che dai Balcani, passando per l’Albania, portava la droga in Abruzzo», ha spiegato il colonello Ronzo. I pusher finiti in manette per il momento sono sette: Sergio Delle Donne, 40 anni; Andrea Florio, 35 anni (preso a Modena); Mirko Di Giacomo, 31 anni, tutti di Vasto; Luigi Satalino, 50 anni, di Bari; Giovanni Giuliano, 36 anni, di Napoli ma da anni residente a San Salvo; C.G., 21 anni, di Vasto, e E.D.V., 34 anni, di San Salvo entrambi incensurati e insospettabili.

L’associazione a delinquere. «Astro e Cagnazzo, dopo aver scontato varie condanne per reati gravi, hanno scelto di vivere stabilmente a Vasto e qui hanno avviato i loro affari», racconta il maggiore Giancarlo Vitiello. «Insieme a Ciccotosto erano riusciti a tessere una oranizzazione che si avvaleva di una fitta rete di pusher e collaboratori residenti sia nel Vastese e sia in Puglia, Molise e Lombardia. A rifornire l’organizzazione di droga era un clan albanese residente in provincia di Bari che riceveva la droga dai Balcani», spiega il maggiore Vitiello.

Le indagini e le intercettazioni. Non è stato facile riuscire ad acquisire prove contro la gang. Appostamenti e sopralluoghi hanno permesso di scoprire che l’organizzazione si approvviggionava mensilmente di 5 chili di stupefacenti, in prevalenza eroina, il cui valore sul mercato di aggira sui 400mila euro. Il trasporto della droga avveniva mediante autovetture di varia cilindrata, spesso prese a noleggio, e i trasportatori si tenevano in contatto con i walkie talkie per eludere eventuali intercettazioni da parte delle forze dell’ordine. Gli interrogatori degli indagati dovrebbero partire domani. L’avvocato Giovanni Cerella, che difende Cagnazzo e altri indagati, insieme all’avvocato Marisa Berarducci, legale di Giuliano, per il momento preferisce non parlare. «L’inchiesta promette nuovi interessanti sviluppi», anticipa il colonnello Ronzo.

Paola Calvano

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