Cisi service, 28 licenziamenti

Chiude il subfornitore Honda. Incontro azienda-sindacati in Provincia

ATESSA. E' a rischio chiusura la Cisi service spa, azienda della subfornitura Honda che occupa 28 dipendenti. Entro il 31 luglio cesseranno le attività di manutenzione degli impianti e di riparazione, ma i licenziamenti scatteranno già dal 15 giugno. L'allarme viene lanciato dalla Fiom-Cgil che oggi incontra i vertici dell'azienda e della Provincia di Chieti dove è passato il tavolo delle trattative riguardo la Honda e il suo indotto. «Chiederemo la sospensione immediata della procedura di mobilità» interviene Marco Di Rocco, segreteria provinciale Fiom, «e di redistribuire il lavoro. Ci sembra assurdo che il lavoro di Cisi service debba continuare fino al 31 luglio e invece si licenziano 28 persone già dal 15 giugno».

La situazione di difficoltà della Cisi service deriva direttamente dalla crisi del colosso mondiale delle due ruote. La Honda a fronte di un drastico calo di ordinativi ha deciso, di concerto con i sindacati, le istituzioni territoriali e il Ministero dello sviluppo economico, di mettere in mobilità volontaria incentivata 170 dipendenti. Di questi una trentina verrà utilizzata per attività di servizio, come manutenzione degli impianti, riparazioni e pulizie industriali, compiti che però sono stati svolti finora da società di subfornitura, prima fra tutte il Cisi service.

«Chiederemo di soddisfare ambedue le esigenze», incalza Di Rocco, «e di salvaguardare sia i lavoratori Honda che quelli del Cisi service».

Nei giorni scorsi il segretario provinciale della Uilm, Nicola Manzi, aveva lanciato l'allarme sulla situazione dell'indotto. Il rapporto lavoratori Honda e aziende di subfornitura è infatti di uno a tre. Per Manzi sono a rischio 21 aziende e 340 posti di lavoro oltre ai 404 già persi dal 2008 dallo stabilimento Honda. I sindacati chiedono il rispetto dell'accordo siglato al Ministero lo scorso dicembre e di dare nuove opportunità di lavoro, occupazione e sviluppo al territorio della Val di Sangro, proteggendo in particolar modo le aziende che per decenni hanno lavorato per lo stabilimento del colosso nipponico.

Daria De Laurentiis

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