Cittadella sportiva i Maio accelerano per il nuovo stadio
Presentata la richiesta di fattibilità urbanistica l’assessore Sasso: verifiche sulla compatibilità col Prg
LANCIANO. La famiglia Maio sta per presentare in Comune la domanda per la fattibilità urbanistica del “Parco Virtus Lanciano”, il progetto del nuovo stadio cittadino che comprende anche strutture commerciali e ricettive che dovrebbe nascere a Sant’Onofrio. Un progetto, presentato la prima volta nel 2009 alla fiera “Ecomondo” di Rimini, avveniristico, multifunzionale e soprattutto ecosostenibile (in linea con le attività della famiglia proprietaria della Virtus) che non ha subito negli anni battute di arresto ma si è sviluppato. Il tutto mentre in Comune si stanno sciogliendo i nodi per l’adeguamento dello stadio Biondi alle richieste della Lega calcio per lo svolgimento del campionato di serie B. Molte le prescrizioni date al Comune che sta cercando di trovare ogni strada e ogni mezzo possibili per adeguare lo stadio, per non lasciarsi sfuggire un’occasione di conoscenza della città in Italia e nel mondo, di pubblicità e sviluppo economico ad ampio raggio. Stessi ideali condivisi dai Maio, che sul progetto Parco della Virtus Lanciano, puntano molto.
Il progetto. Per ora il nome della struttura è da definire, resta quello dato a Rimini di “Parco Virus Lanciano”, anche se, viste le dimensioni di 60 ettari, più che un parco è un villaggio, una cittadella autosufficiente anche dal punto di vista energetico, che si svilupperà a Sant’Onofrio. «È l’area che guarda alla val di Sangro », afferma Guglielmo Maio, vicepresidente Virtus, «perfetta per costruire una struttura che unisce impianti sportivi, culturali e commerciali. Il progetto, che stiamo ancora definendo nei dettagli, è infatti formato da una parte sportiva e una commerciale che dovrebbero sorgere in due anni». La parte sportiva. «Il cuore è ovviamente lo stadio da 10 o 15 mila posti», spiega l’ingegnere Figliola di Teramo che fa parte del team di progettisti del parco, assieme a Gino Zavanella, architetto dello Juventus stadium, «è già predisposto anche se, visti i continui cambiamenti delle norme sulla sicurezza date dalla Lega calcio, lo definiremo solo alla fine. Ci sono poi due campi regolamentari per gli allenamenti, 5 campi di calcetto e due per il calcio ad 8, campi da tennis, un centro medico e pista ciclabile». Non solo: c’è anche una parte commerciale, espositiva che si sposa con una dedicata all’ecosostenibilità.
L’area commerciale. Il villaggio è infatti autosufficiente a livello energetico, con pannelli fotovoltaici, un impianto per la produzione di energia e acqua calda. Prevede il riutilizzo delle acque reflue e la raccolta differenziata. «Sull’area commerciale, che prevede zone espositive, hotel, cinema e negozi, stiamo ancora lavorando», precisa Maio, «perché abbiamo dei partner commerciali, anche americani, interessati a fare investimenti sulla base però di progetti da condividere». Progetti che non si sono mai fermati e che, anzi, si fanno sempre più concreti visto che si stanno facendo gli studi di fattibilità. «A giorni presenteremo in Comune la domanda per la fattibilità urbanistica del progetto», annuncia il vicepresidente Virtus, «per avere i pareri sulla locazione».
Il Comune. «Aspettiamo la domanda», risponde l’assessore all’urbanistica, Pasquale Sasso, «per far partire ufficialmente l’iter del progetto perché finora in Comune c’è una semplice presa d’atto sulla base di planimetrie non definitive. Si partirà con la definizione della compatibilità urbanistica del progetto al piano regolatore generale (anche se esiste un disegno di legge che autorizza la realizzazione di complessi sportivi polifunzionali, in deroga agli strumenti urbanistici comunali, ndc) e i terreni interessati». Poi le scelte saranno anche politiche.
Le polemiche. Non si fanno attendere, intanto, le repliche alle accuse mosse dalla coordinatrice dei Verdi, Miriam Casturà, sui costi eccessivi che il Comune deve sostenere per adeguare lo stadio Biondi alle richieste della Lega calcio, in un momento di crisi economica generale. «Sappiamo che ci sono le tasse e che il momento è difficile», risponde Davide Caporale, consigliere di Lanciano nel cuore, «ma l’occasione della serie B è unica per la città e può aiutare proprio ad uscire dalla crisi. Il Comune farà di tutto per far giocare in casa la squadra dalla prima giornata perché è un volano pubblicitario incredibile. In una settimana, Lanciano è stata presente ogni giorno sulle maggiori testate televisive nazionali, sui maggiori quotidiani sportivi: una visibilità, gratuita, mai avuta finora».
Teresa Di Rocco
©RIPRODUZIONE RISERVATA