Commercio in crisi Restano sfitti anche i locali Ater
Non allettano i canoni “controllati” dell’ente case popolari Il presidente Monaco: presto promozioni per i giovani
LANCIANO. «Non era mai accaduto prima di avere così tanti locali sfitti, vuoti. La crisi c’è, si sente e il commercio è uno dei settori più penalizzati. Abbiamo visto esercenti con 40-50 anni di attività, che lavoravano in locali Ater, chiudere. Speriamo nella ripresa, anche se al momento non c’è». È il presidente dell’Ater Tobia Monaco a lanciare, semmai ce ne fosse ancora bisogno, l’allarme per un settore, quello del commercio, che sente più di tutti la crisi economica. Un allarme dato guardano i numeri, ossia i tanti locali che l’Ater ha sparsi tra la zona di piazza Unità d’Italia,via Zara, Via Monte Grappa, viale Delle Rimembranze, via Dei Frentani, Santa Rita e zona stadio, sempre più vuoti. Come mai è avvenuto nella storia 90ennale dell’azienda. «È la lunga coda della crisi a farsi sentire», dice Monaco, «i commercianti non investono e in più sentono il peso enorme delle tasse. L’Ater, per incentivare nuove aperture e di conseguenza ottenere nuovi affitti, cercherà di contenere i costi per i giovani che vogliono avviare l’attività. Una sorta di promozione per riattivare il settore».
I costi degli affitti. Agevolazioni che però chiedono i commercianti, soprattutto quelli del centro che hanno subito aumenti incredibili: il raddoppio degli affitti rispetto a 4/5 anni fa. Fermo restando che i costi degli affitti variano da zona a zona, ci sono però discrepanze notevoli. Ad esempio un locale Ater in via Bellisario (zona Santa Rita), di 37 metriquadri è affittato a 179 euro; 37 metri quadri in viale Delle Rimembranze costano 469 euro (dati Ater). Praticamente 4,80 euro euro al metro quadro a Santa Rita, 12 euro in centro. E ancora: in via Monte Grappa 52 metri quadri costano 597 euro al mese, 99 metri quadri in via Dei Frentani, 450 euro.
Le proteste. «Da 5 anni a questa parte abbiamo visto i nostri affitti salire e i ricavi scendere per via della crisi», dice un commerciante, «sono costretto a breve a chiudere l’attività, come accaduto ad altri nella zona del centro, o a trasferirmi. L’Ater è passata in questa zona di piazza Dell’Unità da 6 euro al metro quadro del 2009 ad 8 euro, poi a 11 e lo scorso anno a 13. Più del doppio, negli anni della crisi». «Per questi 52 metri quadri», dice un esercente di via Monte Grappa, «pago quasi 600 euro al mese, se fossi a Santa Rita pagherei 220 euro. Visto il periodo, ci dovrebbero essere delle agevolazioni. I privati hanno abbassato i prezzi, non vedo perché non potrebbe farlo l’Ater, almeno per un breve periodo».
Il Comune. Ma nel resto della città le cose non è che vadano meglio. Lungo corso Bandiera, ad esempio, è un susseguirsi di cartelli “affittasi” e “vendesi attività”. «L’elenco delle chiusure delle attività è un bollettino di guerra a livello nazionale», sottolinea l’assessore al commercio Pino Valente, «a Lanciano lo scorso anno hanno chiuso 100 attività ma 96 sono state aperte, quindi i dati sembrano buoni. In realtà il problema è che le attività aperte non riescono a radicarsi e nel giro di pochi mesi chiudono o cambiano gestione. Agevolazioni le stiamo proponendo soprattutto nel centro storico».
Teresa Di Rocco
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