Comune di Chieti, bilancio 2013 bocciato dai revisori
Per i tecnici le entrate dichiarate dall’Ente sarebbero sovradimensionate a fronte di debiti che risultano maggiori di quelli contratti lo scorso anno
CHIETI. «Incongruo e inattendibile». È tranciante il parere dei revisori dei conti sulla proposta di bilancio di previsione 2013 elaborata dall’esecutivo del sindaco Umberto Di Primio.Le ragioni della bocciatura sono state raccolte in un documento di 50 pagine a firma di Silverio Salvatore, Paolo Consalvi e Valerio D’Amicodatri.
Nel mirino dei revisori la presentazione tardiva della richiesta di parere presentata «solo alla fine di ottobre», l’aumento dei contenziosi rispetto al 2012 «che non rappresenta più solo un rischio potenziali per gli equilibri di bilancio, ma una realtà di cui occorre tnere conto nel presente bilancio e in quelli successivi».
Ma soprattutto la copertura di buchi di bilancio con entrate che, a parere dei tecnici, non risulterebbero veritiere e attendibili. Incassi fantasma dunque come quelli relativi alla riscossione dei canoni idrici e dell’Ici arretrati. Alla luce di tutto questo i revisori hanno concluso che «non potrà essere espresso parere favorevole in mancanza dell’eliminazione delle inattendibilità riscontrate, delle carenze documentali e dell’ esecuzione delle rettifiche».
Sulla bocciatura interviene Alessandro Giardinelli capogruppo di Scelta civica per l’Italia.«Eppure fare un bilancio previsionale del 2013 a novembre del 2013, cioè a fine anno, per gli amministratori del Comune poteva essere facile», sostiene, «bastava rendicontare quanto speso in questi dieci mesi e la previsione avrebbe riguardato solo i mesi di novembre e dicembre. La verità è che rendicontando il bilancio ci si è trovati di fronte deficit incolmabili, ai classici buchi di bilancio, che sono stati coperti solo con teorici ed immaginari incassi, che i revisori hanno dichiarato inattendibili».
Per Giardinelli «la relazione dei Revisori dei Conti dimostra come l’amministrazione del sindaco Di Primio, per coprire il fallimento della sua politica economica cerca di attestare entrate di danaro che non ci saranno, presentando un bilancio non veritiero. Un bilancio, che assomiglia nella realtà ad una groviera. A questo punto, al fallimento politico del primo cittadino che non è stato in grado di far crescere Chieti né di frenare il suo impoverimento, si aggiunge un invalicabile fallimento economico». Per Luigi Febo di Chieti per Chieti: «La situazione di Cassa è drammatica. Le entrate in questi anni sono state ampiamente sovrastimate. I residui attivi sono di riflesso spropositati e inesigibili. I debiti nei confronti della Teateservizi e della Chieti Solidale hanno raggiunto livelli intollerabili per una sana gestione di questi Enti. Non è dato conoscere», incalza, «l'esistenza e l'entità dei debiti fuori bilancio a causa del caos amministrativo in cui i settori comunali sono piombati. Anzi, dai documenti trasmessi ai consiglieri, sembrerebbe che i revisori dei conti siano a conoscenza di debiti fuori bilancio di notevole entità mentre i dirigenti di settore ne negano l'esistenza. Se i consiglieri di maggioranza non interromperanno questo andazzo chi verrà designato, fra 15 mesi, dai cittadini a prendere il timone di questa barca che fa acqua da tutte le parti non potrà fare a meno di avviare le pratiche per un nuovo dissesto finanziario dell'Ente».
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