Comune pignorato per 1 milione
E la tesoreria liquida i soldi per una data sbagliata sulla delibera.
CHIETI. Una vecchia causa dei primi anni Settanta provoca il pignoramento di somme per circa un milione di euro in municipio, complice un errore materiale per omesso controllo amministrativo. Il buco finanziario è la nuova mina che rischia di far deflagrare i conti del Comune.
Dopo i gravi problemi di disavanzo, con relativi accantonamenti di somme, emersi nella gestione del Marrucino dal 2004 al 2007, si aggiunge una nuova grana. Un buco da un milione di euro, già liquidato dalla tesoreria (CariChieti), quindi di immediato impatto sulle casse del Comune, innescato dalla richiesta di risarcimento danni di un cittadino espropriato dei terreni destinati a parcheggio dello stadio comunale.
L’errore materiale è invece tutto in capo alla macchina amministrativa del Comune, e riguarda la delibera semestrale con la quale la giunta determina quali sono le somme che non possono essere sottratte dal bilancio in caso di eventuali pignoramenti. Si parla qui di capitoli di spesa necessari e ineludibili per l’ente, senza i quali si rischia di condurre l’amministrazione alla paralisi. A fine dicembre 2008, è accaduto però che il provvedimento di salvaguardia approvato in giunta per il semestre successivo (fino al giugno 2009) recasse una data sbagliata - «maggio 2009» in luogo di giugno - per un errore materiale che nessuno ha controllato. Cosìcché, quando l’8 giugno scorso, alla tesoreria comunale (la CariChieti), è arrivata la richiesta risarcitoria da parte del cittadino espropriato quarant’anni fa, la banca ha ritenuto di dover liquidare la somma, più di 900mila euro, compresa la rivalutazione monetaria, senza tenere conto dell’errore materiale sulla scadenza dei sei mesi.
Il Comune ha presentato appello contro la causa risarcitoria e i primi di gennaio si dovrebbe arrivare a sentenza, ma nel frattempo la banca ha liquidato la somma che potrebbe esporre a un disavanzo l’esercizio finanziario 2009 del Comune, a meno che gli uffici finanziari di palazzo d’Achille non trovino altre soluzioni. Il pasticcio alimenta tensioni politiche ma il sindaco Francesco Ricci getta acqua sul fuoco. «Non c’è nessun buco di bilancio», commenta, «perché la tesoreria non può far pignorare risorse del Comune non disponibili per un mero errore materiale. Avevamo informato per iscritto la banca di questo errore ma non è stato sufficiente a evitare il pagamento». Il guaio è che se in appello il Comune dovesse ribaltare la sentenza a proprio favore, quindi a non dover più pagare i 900mila euro già versati, sarà molto difficile tornare in possesso di quei soldi. «Nel quel caso», taglia corto Ricci, «l’amministrazione sarebbe costretta a rivalersi sulla banca».
Dopo i gravi problemi di disavanzo, con relativi accantonamenti di somme, emersi nella gestione del Marrucino dal 2004 al 2007, si aggiunge una nuova grana. Un buco da un milione di euro, già liquidato dalla tesoreria (CariChieti), quindi di immediato impatto sulle casse del Comune, innescato dalla richiesta di risarcimento danni di un cittadino espropriato dei terreni destinati a parcheggio dello stadio comunale.
L’errore materiale è invece tutto in capo alla macchina amministrativa del Comune, e riguarda la delibera semestrale con la quale la giunta determina quali sono le somme che non possono essere sottratte dal bilancio in caso di eventuali pignoramenti. Si parla qui di capitoli di spesa necessari e ineludibili per l’ente, senza i quali si rischia di condurre l’amministrazione alla paralisi. A fine dicembre 2008, è accaduto però che il provvedimento di salvaguardia approvato in giunta per il semestre successivo (fino al giugno 2009) recasse una data sbagliata - «maggio 2009» in luogo di giugno - per un errore materiale che nessuno ha controllato. Cosìcché, quando l’8 giugno scorso, alla tesoreria comunale (la CariChieti), è arrivata la richiesta risarcitoria da parte del cittadino espropriato quarant’anni fa, la banca ha ritenuto di dover liquidare la somma, più di 900mila euro, compresa la rivalutazione monetaria, senza tenere conto dell’errore materiale sulla scadenza dei sei mesi.
Il Comune ha presentato appello contro la causa risarcitoria e i primi di gennaio si dovrebbe arrivare a sentenza, ma nel frattempo la banca ha liquidato la somma che potrebbe esporre a un disavanzo l’esercizio finanziario 2009 del Comune, a meno che gli uffici finanziari di palazzo d’Achille non trovino altre soluzioni. Il pasticcio alimenta tensioni politiche ma il sindaco Francesco Ricci getta acqua sul fuoco. «Non c’è nessun buco di bilancio», commenta, «perché la tesoreria non può far pignorare risorse del Comune non disponibili per un mero errore materiale. Avevamo informato per iscritto la banca di questo errore ma non è stato sufficiente a evitare il pagamento». Il guaio è che se in appello il Comune dovesse ribaltare la sentenza a proprio favore, quindi a non dover più pagare i 900mila euro già versati, sarà molto difficile tornare in possesso di quei soldi. «Nel quel caso», taglia corto Ricci, «l’amministrazione sarebbe costretta a rivalersi sulla banca».