Comuni senza risorse, Imu invariata

A Chieti stangata del 10, 6 per mille sulle seconde case, Lanciano e Vasto si allineano alle decisioni di primavera

Il Comune di Chieti lascia al 4 per mille l’aliquota Imu sulla prima casa mentre fa passare dal 7,6 al 10,6 per mille quella sulla seconda casa, pur prevedendo sgravi per attività commerciali, studi professionali e per chi affitta a canone concordato. «Al contrario di altri Comuni», commenta l’assessore alle Finanze Roberto Melideo, «non abbiamo toccato l’aliquota sulla prima casa che prevede sconti per le fasce sociali più deboli».

Entrando nello specifico del nuovo regolamento fiscale di Palazzo d’Achille, si apprende che l’aliquota sulla prima casa scende fino al 2 per mille per gli over 65, per coloro che assistono in famiglia un disabile con gravi patologie e per i disoccupati prima impiegati nelle fabbriche dello Scalo che hanno chiuso di recente i battenti. «È un aiuto concreto per tutte quelle famiglie monoreddito» spiega Melideo «che hanno perso uno stipendio mensile pieno a causa della crisi del lavoro registrata sul nostro territorio. Parliamo di quasi mille persone».

Ci sarà invece la stangata del 10,6 per mille, il massimo consentito dalla legge, per le seconde case in quanto il Comune dalle prime rate dell’Imu ha percepito 1 milione di euro in meno rispetto a quanto incassato con la vecchia Ici. L’aumento toccherà soltanto in minima parte chi ha un negozio o uno studio professionale di proprietà. Questa tipologia di utenti corrisponderà al Comune un’aliquota sulla seconda casa dello 9 per mille. Agevolazione che varrà anche per coloro che affitteranno un immobile a canone concordato. Al 7,6 per mille, invece, l’aliquota Imu per i locali catalogati come seconda casa in cui operano associazioni di volontariato.

Lanciano. Le aliquote dell’Imu restano quelle approvate dal Consiglio comunale (non all’unanimità) alla fine di luglio con il bilancio di previsione 2012. Non ci sono riduzioni né nuove agevolazioni, per le quali l’amministrazione Pupillo si era impegnata se le condizioni finanziarie dell’ente lo avessero permesso. La situazione in questi mesi, invece, è andata peggiorando.

«Non ci sono nuove entrate ed è difficile incidere sulle spese correnti», spiega l’assessore alle Finanze, Valentino Di Campli (Pd), «c’è un ricorso alle anticipazioni di cassa che è al limite del sostenibile, visto che segue una tendenza negativa dal 2007. Quest’anno si fanno sentire solo gli effetti dei tagli governativi, dal prossimo anno speriamo in quelli dell’aumento delle tasse, che restano comunque più basse di altre città. Allora potremo vedere se vi saranno margini per qualche riduzione o agevolazione in più». Il Comune ha anche ottenuto la riduzione di 900mila euro sul patto di stabilità, ma la cifra servirà a riassestare il bilancio nella variazione di novembre.

«Ci sono 500-600mila euro in più di spese, rispetto a quelle preventivate, solo per luce e gas nelle scuole, negli impianti sportivi, come pubblica illuminazione», continua Di Campli, «dal lato delle entrate, invece, mancano gli introiti da oneri di urbanizzazione, che il piano regolatore dovrebbe muovere, ed è andata a rilento la vendita degli immobili di proprietà. I tagli al sociale, specie ai piani per la non autosufficienza, ricadono sul Comune perché i contratti con le cooperative sono stati fatti e non si possono interrompere i servizi. Così come, da un giorno all’altro, non si possono chiudere i contratti di affitto: stiamo iniziando a rivederli, ad esempio l’avvocatura comunale si sposterà nell’ex comando dei vigili urbani così da tagliare un affitto superfluo. Con la scelta, sofferta, delle aliquote più alte per l’Imu siamo stati onesti dall’inizio: c’è un’estrema difficoltà generale. Speriamo nel 2013».

Vasto. L'imposta municipale unica resta così com'è anche a Vasto. L'amministrazione del sindaco Luciano Lapenna (Pd) ha deciso di non modificare le aliquote approvate dall'assemblea comunale lo scorso mese di maggio. Il provvedimento licenziato in aula ha stabilito il 4,5 per mille sulle prime abitazioni, l’8,1 per mille sulle attività produttive e commerciali e il 9 per mille sulle seconde case. Anche qui previste alcune agevolazioni: 4 per mille sulle prime case per gli ultrasessantenni con reddito basso, stessa aliquota sulle seconde case con affitto concordato.

Con la manovra adottata per far quadrare i conti, il Comune prevede di incassare circa nove milioni di euro, compensando così le minori entrate dello stato. Le minoranze consiliari avevano chiesto che le aliquote fossero fissate al minimo sia sulle abitazioni private sia sugli immobili adibiti ad attività commerciali, ma la proposta non è passata. Rispetto agli introiti previsti nelle casse municipali sono arrivati finora solo 3,6 milioni di euro a titolo di acconto sulle somme da versare. Solo nei prossimi mesi sarà possibile verificare l'ammontare esatto della eventuale evasione, che potrebbe essere anche di tutto rispetto se si considera che sono tantissimi gli appartamenti costruiti in questi ultimi dieci anni in città, molti dei quali ancora vuoti: tremila secondo i dati forniti dalle agenzie cittadine.

«I controlli verranno fatti incrociando i dati del catasto con quelli inseriti nel modello F24», spiegano in Comune, dove confermano la decisione di non modificare le aliquote per non gravare ulteriormente sulle famiglie. L’Imu, che sostituisce la vecchia Ici, resta in ogni caso una importante voce del bilancio comunale.©RIPRODUZIONE RISERVATA