Consiglio, chi diserta finisce sul web
La provocazione del sindaco per frenare le assenze della maggioranza
CHIETI. «Se ci sono tutti questi consiglieri scontenti si dimettessero in blocco e ce ne torniamo tutti a casa. In quanto a Marrocco se ha un problema politico e non me lo dice è difficile risolverlo». Umberto Di Primio, nella doppia veste di sindaco e di coordinatore cittadino del Pdl, difende la solidità della sua maggioranza. Un'arringa difensiva in piena regola, condita da una provocazione ad effetto, alla vigilia del consiglio odierno. Si torna in aula dopo che venerdì la seduta è stata sciolta, per la terza volta in appena un mese, per mancanza del numero legale. L'ennesima brutta figura per la coalizione di centro destra e, soprattutto, per il Pdl, il partito forte della coalizione.
«E' una vergogna che i consiglieri di maggioranza» dice il sindaco «continuino ad istituzionalizzare i ritardi in consiglio. Mi aspetto una pronta inversione di tendenza ed un maggiore senso civico da parte di tutti». Ma potrebbe non bastare.
«Noto una certa rilassatezza in troppi consiglieri che sembrano già essere appagati dal loro impegno politico. Per questo proporrò al presidente del consiglio Marcello Michetti» annuncia Di Primio «di pubblicare sul sito del Comune i nomi dei consiglieri presenti in aula in modo da scoraggiare i furbi che forse pensano di poter venire in consiglio solo per prendere il gettone. Questo atteggiamento non lo tollero affatto». Restano, però, gli evidenti problemi interni al Pdl.
Non a caso l'avvocato Dario Marrocco, vice presidente del consiglio e vice coordinatore cittadino del Pdl, ha ribadito un certo malumore personale. Dovuto, in particolare, alla mancanza di incarichi in giunta o comunque nell'apparato amministrativo comunale.
Non basta. Marrocco ha chiaramente fatto capire come ci sia un'ala moderata interna al Pdl che chiede spazio e visibilità.
Il sindaco fa spallucce. «Il collega Marrocco non ha mai messo sul tavolo del partito il suo disagio politico. In questo modo per me, sia in qualità di sindaco che di coordinatore cittadino del Pdl, è davvero complicato» spiega Di Primio «trovare una soluzione. Sono comunque aperto al confronto nelle sedi opportune». Ma qualcosa in maggioranza non va e le farraginose sedute del consiglio comunale lo dimostrano. Il sindaco quasi sobbalza e replica con piglio deciso.
«Non ci sono problemi politici denunciati all'interno di questa maggioranza. Solida e compatta» ricorda il sindaco «nelle occasioni che contano e nei consigli chiamati ad approvare strumenti amministrativi fondamentali, penso ad esempio al bilancio. Chi ha rivendicazioni personali da avanzare in seno al Pdl lo potrà fare negli imminenti congressi». Poi la provocazione rivolta alla schiera dei dissidenti messi, politicamente parlando, con le spalle al muro. «Se gli scontenti hanno i numeri» tuona Di Primio «si dimettessero. Così ce ne torniamo tutti a casa».
La prima risposta arriverà oggi dai banchi del consiglio comunale.
«E' una vergogna che i consiglieri di maggioranza» dice il sindaco «continuino ad istituzionalizzare i ritardi in consiglio. Mi aspetto una pronta inversione di tendenza ed un maggiore senso civico da parte di tutti». Ma potrebbe non bastare.
«Noto una certa rilassatezza in troppi consiglieri che sembrano già essere appagati dal loro impegno politico. Per questo proporrò al presidente del consiglio Marcello Michetti» annuncia Di Primio «di pubblicare sul sito del Comune i nomi dei consiglieri presenti in aula in modo da scoraggiare i furbi che forse pensano di poter venire in consiglio solo per prendere il gettone. Questo atteggiamento non lo tollero affatto». Restano, però, gli evidenti problemi interni al Pdl.
Non a caso l'avvocato Dario Marrocco, vice presidente del consiglio e vice coordinatore cittadino del Pdl, ha ribadito un certo malumore personale. Dovuto, in particolare, alla mancanza di incarichi in giunta o comunque nell'apparato amministrativo comunale.
Non basta. Marrocco ha chiaramente fatto capire come ci sia un'ala moderata interna al Pdl che chiede spazio e visibilità.
Il sindaco fa spallucce. «Il collega Marrocco non ha mai messo sul tavolo del partito il suo disagio politico. In questo modo per me, sia in qualità di sindaco che di coordinatore cittadino del Pdl, è davvero complicato» spiega Di Primio «trovare una soluzione. Sono comunque aperto al confronto nelle sedi opportune». Ma qualcosa in maggioranza non va e le farraginose sedute del consiglio comunale lo dimostrano. Il sindaco quasi sobbalza e replica con piglio deciso.
«Non ci sono problemi politici denunciati all'interno di questa maggioranza. Solida e compatta» ricorda il sindaco «nelle occasioni che contano e nei consigli chiamati ad approvare strumenti amministrativi fondamentali, penso ad esempio al bilancio. Chi ha rivendicazioni personali da avanzare in seno al Pdl lo potrà fare negli imminenti congressi». Poi la provocazione rivolta alla schiera dei dissidenti messi, politicamente parlando, con le spalle al muro. «Se gli scontenti hanno i numeri» tuona Di Primio «si dimettessero. Così ce ne torniamo tutti a casa».
La prima risposta arriverà oggi dai banchi del consiglio comunale.
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