Consorzio di bonifica senza fondi Si teme per le frane
Sit-in dei dipendenti: da Pasqua non sono stati più pagati Bloccate la manutenzione e l’irrigazione del territorio
VASTO. Buste paga vuote e un futuro pieno di interrogativi. Il 2013 per i dipendenti del Consorzio di bonifica sud è stato un anno orribile. Il 2014 rischia di essere peggio se non vengono adottate con urgenza adeguate misure per evitare il fallimento dell’ente. Ieri mattina i lavoratori si sono radunati davanti all’ingresso della sede di via Sant’Antonio Abate. L’ultima volta che hanno ricevuto lo stipendio è stato a Pasqua. Poi più nulla. I sindacati attaccano la Regione e questa volta con loro dalla parte dei lavoratori ci sono anche i sindaci. Ieri il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, e Angelo Pollutri, primo cittadino di Cupello, hanno visitato il presidio. «Tutti i sindaci sono con voi», ha detto Lapenna ai lavoratori. «Anche il sindaco di Chiauci è dalla vostra parte». Lapenna ha deciso di convocare un consiglio comunale straordinario per discutere della crisi dell’ente di bonifica. Al consiglio saranno invitati a partecipare i rappresentanti della Regione.
La situazione debitoria dell’ente è incerta. Ufficiosamente il deficit è di 14 milioni di euro per il 2102 più altri 7 milioni di consolidato. È una voragine che rischia di ingoiare anni di lavoro e il futuro di cinquanta lavoratori fra dipendenti fissi e stagionali. Le auto di servizio sono senza benzina. Ma a rischio è anche il futuro e la sicurezza del territorio. Quello che è accaduto in Sardegna ha sconvolto l’Italia. Una delle medicine per evitare alluvioni e disastri ambientali è la corretta manutenzione e irrigazione del territorio. I dipendenti del Consorzio di bonifica sud non possono più garantirla. Non certo perché non vogliono ma perchè non vengono messi in condizioni di lavorare.
«Quello che accade è emblematico. È la classica contraddizione all’italiana», afferma Angelo Pollutri. «Nel momento in cui tutti si rammaricano per quello che è accaduto in Sardegna, viene tolto l’ossigeno ad una struttura che previene proprio questo tipo di disastri. Le Comunità montane sono state smaltellate e quindi la forestazione e la tutela del territorio montano non ci sono più. Ora si vogliono smantellare anche i Consorzi. Chi proteggerà i nostri fiumi, le terre, la natura che ci circonda? Il Consorzio di bonifica va salvato. Sono altri gli enti inutili», afferma il sindaco di Cupello.
Il sindaco di Chiauci, Egildo Di Pilla, si è detto disposto a partecipare al consiglio comunale straordinario per portare il proprio contributo e testimoniare la preziosità dell’ente e dei suoi dipendenti. Una squadra di validi professionisti grazie alla quale durante l’estate 2012 è stato possibile salvare la stagione balneare e che nel corso dell’estate 2013 ha dissetato grazie a Chiauci l’intera riviera.
Paola Calvano
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