Corsi di musica e teatro: spesa d’oro di 350 mila euro
D’Alessandro fa i conti in tasca alle strutture culturali del Comune «Per ogni studente della Scuola civica l’ente versa ben 1.400 euro l’anno»
VASTO. Centosessantamila euro l’anno per la Scuola civica musicale, 120mila per il Teatro Rossetti e 70mila per il Centro Studi Rossettiani. Non si può certo dire che il Comune non investa sulla cultura, al punto da destinare al settore una buona fetta del bilancio. La spesa annuale per mantenere in vita queste istituzioni è di 350mila euro. Un costo ritenuto eccessivo dalle minoranze consiliari, secondo le quali l’impegno dell’ente dovrebbe essere ridotto drasticamente.
È di questo avviso Davide D’Alessandro che si è divertito a spulciare tra le carte, rendendo pubblici i costi e avanzando qualche perplessità sul cumulo di incarichi. «Per ogni studente della Scuola civica musicale il Comune spende 1.400 euro l’anno», tira le somme il consigliere indipendente, «significa che se dovesse spuntarmi la passione per il violino o la tromba e andassi a iscrivermi alla scuola graverei sulle spalle dei cittadini vastesi per 1.400 euro l’anno. Vi pare possibile?». L’analisi continua con gli stipendi del personale. «Per il direttore artistico, Raffaele Bellafronte, e il segretario della Scuola civica musicale si spendono 31.400 euro, ai quali vanno aggiunti 2.500 euro di contributi previdenziali. Il direttore opera, con lo stesso incarico, anche al Teatro Rossetti dove incassa 18mila euro più altri 3mila di contributi per un totale di 21mila euro. Lo stesso direttore fattura per il Teatro altri 25mila euro per il noleggio degli strumenti e delle attrezzature. Con bando o senza? Comunque, tra Scuola Civica e Teatro, Bellafronte supera un introito di 70 mila euro l’anno».
Per D’Alessandro l’investimento del Comune deve essere ridimensionato. «In tempi di crisi economica, con le famiglie chiamate a stringere la cinghia, a versare tasse e balzelli, 160mila euro rappresentano una cifra spropositata», aggiunge D’Alessandro, «la Scuola civica musicale, istituzione meritoria dopolavorista, va certamente conservata, ma occorre ridurre drasticamente l’impegno economico dell’ente pubblico. Le forze di maggioranza e minoranza possono trovare insieme il modo per dare una bella sforbiciata ai costi della pubblica amministrazione. Il sindaco Luciano Lapenna ha già fatto alcuni sforzi, ma sa che si può fare di più. La Scuola civica musicale e il Teatro sono obiettivi all’interno di un settore, quello culturale, dove lo spreco di denaro pubblico non sempre appare evidente ma c’è», conclude l’esponente dell’opposizione.
Anna Bontempo
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