LA LITE
Corso di laurea a Lanciano, altolà di Chieti e Pescara: danneggia le nostre città
I due sindaci Ferrara e Masci: «È soltanto un duplicato, dell’università di Teramo, di un indirizzo di studi che la d’Annunzio offre già». Caso destinato ad arrivare fino al ministero
CHIETI. La Regione, l'Università di Teramo e il Comune di Lanciano istituiscono di comune accordo nella città frentana il corso di laurea triennale in Diritto dell’ambiente e dell’energia. Ma subito dopo che la notizia viene diffusa con i comunicati istituzionali, i Comuni di Chieti reagiscono e stavolta con una nota congiunta esprimono la loro netta censura nei riguardi della nuova iniziativa
I sindaci Diego Ferrara (Chieti) e Carlo Masci (Pescara) dichiarano la loro preoccupazione per l’istituzione del corso di studio poiché l'Università d'Annunzio Chieti-Pescara "a soli 30 chilometri da Lanciano, e quindi nel medesimo contesto territoriale, insiste già il corso Segi, Scienze dei Servizi Giuridici dell'università d'Annunzio, attivo ormai da vent’anni avrebbe potuto arrecare al comprensorio di Chieti e Pescara, su cui insiste già il corso Segi, Scienze dei Servizi Giuridici dell'università d'Annunzio, attivo ormai da vent’anni". Per i due sindaci si tratta di una duplicazione di un corso di studi di cui non si sentiva affatto la necessità e "forse non sono state valutate appieno le conseguenze che possono derivare da tale scelta".
La Regione ha per il nuovo corso di laurea già disposto un protocollo con l’ateneo attraverso la delibera di giunta regionale 810 del 20 dicembre scorso e stanziato risorse pari a 1,5 milioni per finanziarlo.
La protesta dei due sindaci arriverà sino al ministero e al consiglio universitario nazionale che deve ancora dare il suo avallo. Una protesta, sottolineano Masci e Ferrara, che non va vista come una levata di scudi fra campanili: "Abbiamo unito le forze a difesa di un ateneo che, oltre a unirci, è anche il maggiore d’Abruzzo con i suoi 23.000 iscritti e che fino a oggi dalla Regione non ha ottenuto investimenti né in termini formativi, né per servizi alla popolazione studentesca". (a.i.)
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