Corso Gaspari, lite su intitolazione e busto

Gissi, oggi la cerimonia in paese. Turdò: la statua doveva pagarla il paese. Zambi: è una pagliacciata

GISSI. «Il busto in onore di Remo Gaspari non doveva essere pagato dal sindaco e da altri due componenti della giunta, ma con soldi pubblici». Si sposta sulla scultura in bronzo che verrà scoperta oggi, durante la cerimonia in programma a Gissi, la polemica sull’intitolazione del corso principale all’ex ministro.

Nei giorni scorsi il sindaco Nicola Marisi aveva reso pubblico che il busto realizzato dallo scultore Giuliano Basilico non era costato «neanche un centesimo alla collettività gissana», perché pagato con i soldi di tre componenti della giunta. Apriti cielo. Invece di ottenere apprezzamenti il primo cittadino viene sonoramente bacchettato.

«Ma come? Il comune di Gissi non ha i soldi per pagare un busto in ricordo del suo più illustre cittadino?», chiede provocatoriamente Antonio Turdò, presidente di Italia Unita, «cioè per colui che ha dedicato un’intera vita a pianificare, organizzare e coordinare le grandi scelte che hanno reso famoso il piccolo centro montano? Sinceramente mi sembra un basso profilo quello scelto dall’amministrazione. Se fossi un cittadino di Gissi avvierei immediatamente una raccolta fondi per rimborsare la spesa sostenuta. Il movimento che presiedo sarà il primo a contribuire nel caso in cui dovesse essere messa in piedi questa iniziativa».

L’intervento di Turdò, che annuncia la sua presenza alla cerimonia di oggi «con tanta amarezza e dispiacere nell’animo», è sola una delle tante micce accese in questi giorni nel paese che nel lontano 1921 diede i natali a Gaspari, per tanti anni leader incontrastato della Dc abruzzese, dieci volte deputato e sedici ministro. La scelta dell’amministrazione di intitolare al politico la strada da sempre denominata corso Vittorio Emanuele ha diviso il paese, dove da giorni campeggiano sui muri i manifesti di protesta dell’opposizione consiliare contraria alla procedura seguita (una delibera di giunta e non un dibattito nell’assemblea civica) e preoccupata per i disagi che la nuova denominazione del Corso creerà ai residenti e agli operatori economici.

«È una pagliacciata», tuona Adriano Zambi, consigliere comunale di Rifondazione comunista, «invece di intitolare strade e scoprire busti, l’amministrazione comunale si dovrebbe preoccupare di intervenire sulla viabilità visto che quella strada nei giorni scorsi si è allagata».

Insomma, la polemica continua mentre Gissi si prepara ad accogliere le autorità che hanno assicurato la loro partecipazione alla manifestazione. Il programma si apre alle 10,30 con il saluto del sindaco. A seguire gli interventi dei presidente della Regione e della Provincia, Gianni Chiodi e Enrico Di Giuseppantonio e degli altri ospiti. (a.b.)

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