Così la Sangritana è finita sotto di 2 milioni
Dagli autobus Staf alle 130 assunzioni: «Operazioni economicamente in perdita»
LANCIANO. Dagli autobus acquistati a tanto e rivenduti a poco o ancora fermi, ad operazioni economiche ritenute di scarsa convenienza fino al caso delle 130 assunzioni effettuate senza bando pubblico ma attraverso società interinali: eccolo il rapporto della guardia di finanza sulla Sangritana, la società di trasporto il cui azionista di riferimento è la Regione. Quattro anni dell'ex gestione che avrebbero portato l'attuale deficit dell'azienda a due milioni di euro. Uno “spaccato” su come, dietro lo scudo del servizio pubblico, possono lievitare i costi della politica.
Doveva essere un ordinario controllo di natura fiscale quello delle fiamme gialle nella sede di via Dalmazia e invece da quella relazione di 118 pagine fitte di date, nomi e valutazioni emerge una sorta di pozzo senza fine al quale si attingeva con la consapevolezza che poi a contribuire c'era la Regione.
La relazione è stata notificata il 30 marzo 2006 all'allora presidente Marino Ferretti (An) e otto mesi dopo è stata consegnata alla Procura di Lanciano. Nel mirino la gestione dal 2002 al 2005, quella che secondo gli attuali dirigenti avrebbe causato il deficit di 2 milioni e 34mila euro (il bilancio verrà approvato giovedì prossimo dal Cda).
Il controllo del Nucleo regionale di polizia tributaria dopo i primi riscontri fiscali è andato oltre. Quattro i capitoli che riguardano presunte irregolarità o anomalie nella gestione della società regionale di trasporto (su ferro e su gomma). Operazioni da milioni di euro definite «economicamente svantaggiose per la stessa Sangritana». Ad esempio si evidenzia «l'eccessiva valutazione» fornita ai rami d'azienda acquistati nel 2003 dalla Staf srl, altra società locale di trasporti che all'epoca versava in difficili situazioni finanziarie e ritenuta per questo “decotta”. La Sangritana comprò dalla Staf 25 autobus a 1 milione e 961mila euro. Fin qui può sembrare tutto normale, ma alla Procura viene fatto notare come invece quegli stessi 25 autobus la Staf li avesse presi a 1 milione 473mila euro utilizzandoli poi per anni prima di rivenderli a una cifra superiore.
Cinque di questi bus sono ancora parcheggiati nel deposito di Torre della Madonna. Due sono stati tolti dal parco macchine per vetustà e per la rottura del telaio (dopo un solo anno); tre sono stati rivenduti a mille euro; due sono stati quelli donati (anche all'associazione musicale Fedele Fenaroli). «La Sangritana ha sostenuto un maggior costo, non giustificato economicamente, di 780.651 euro», viene sottolineato nel dossier al termine dell'ispezione. Inoltre, in merito all'acquisto dei rami d'azienda, ci si sofferma su come la Staf fosse una società «economicamente non appetibile». «Si è rivelata un'operazione assai svantaggiosa per la Sangritana», è la conclusione. Dubbi vengono sollevati anche per l'operazione d'acquisto dei capannoni a Follani (1 milione e 600mila euro), poi ristrutturati. Il terzo rilievo riguarda la corretta imputazione delle spese di manutenzione straordinaria su beni di terzi. In questo caso si fa riferimento a «ricavi non contabilizzati, elementi negativi di reddito indebitamente dedotti» per somme che vanno dai 45mila ai 4 milioni di euro.
La questione delle 130 assunzioni viene affrontata in un capitolo a parte. Qui si mette in luce come le assunzioni, fatte senza alcun concorso, risalgano all'ultimo periodo della gestione Ferretti. Nomi e presunti legami di parentela sono però secretati.
Doveva essere un ordinario controllo di natura fiscale quello delle fiamme gialle nella sede di via Dalmazia e invece da quella relazione di 118 pagine fitte di date, nomi e valutazioni emerge una sorta di pozzo senza fine al quale si attingeva con la consapevolezza che poi a contribuire c'era la Regione.
La relazione è stata notificata il 30 marzo 2006 all'allora presidente Marino Ferretti (An) e otto mesi dopo è stata consegnata alla Procura di Lanciano. Nel mirino la gestione dal 2002 al 2005, quella che secondo gli attuali dirigenti avrebbe causato il deficit di 2 milioni e 34mila euro (il bilancio verrà approvato giovedì prossimo dal Cda).
Il controllo del Nucleo regionale di polizia tributaria dopo i primi riscontri fiscali è andato oltre. Quattro i capitoli che riguardano presunte irregolarità o anomalie nella gestione della società regionale di trasporto (su ferro e su gomma). Operazioni da milioni di euro definite «economicamente svantaggiose per la stessa Sangritana». Ad esempio si evidenzia «l'eccessiva valutazione» fornita ai rami d'azienda acquistati nel 2003 dalla Staf srl, altra società locale di trasporti che all'epoca versava in difficili situazioni finanziarie e ritenuta per questo “decotta”. La Sangritana comprò dalla Staf 25 autobus a 1 milione e 961mila euro. Fin qui può sembrare tutto normale, ma alla Procura viene fatto notare come invece quegli stessi 25 autobus la Staf li avesse presi a 1 milione 473mila euro utilizzandoli poi per anni prima di rivenderli a una cifra superiore.
Cinque di questi bus sono ancora parcheggiati nel deposito di Torre della Madonna. Due sono stati tolti dal parco macchine per vetustà e per la rottura del telaio (dopo un solo anno); tre sono stati rivenduti a mille euro; due sono stati quelli donati (anche all'associazione musicale Fedele Fenaroli). «La Sangritana ha sostenuto un maggior costo, non giustificato economicamente, di 780.651 euro», viene sottolineato nel dossier al termine dell'ispezione. Inoltre, in merito all'acquisto dei rami d'azienda, ci si sofferma su come la Staf fosse una società «economicamente non appetibile». «Si è rivelata un'operazione assai svantaggiosa per la Sangritana», è la conclusione. Dubbi vengono sollevati anche per l'operazione d'acquisto dei capannoni a Follani (1 milione e 600mila euro), poi ristrutturati. Il terzo rilievo riguarda la corretta imputazione delle spese di manutenzione straordinaria su beni di terzi. In questo caso si fa riferimento a «ricavi non contabilizzati, elementi negativi di reddito indebitamente dedotti» per somme che vanno dai 45mila ai 4 milioni di euro.
La questione delle 130 assunzioni viene affrontata in un capitolo a parte. Qui si mette in luce come le assunzioni, fatte senza alcun concorso, risalgano all'ultimo periodo della gestione Ferretti. Nomi e presunti legami di parentela sono però secretati.