Cotir, protesta a oltranza «Per noi non c’è futuro»
Continua il presidio dei lavoratori del centro ricerche senza stipendi da 16 mesi «Febbo ha promesso 660mila euro? Siamo in 30, la somma è insufficiente»
VASTO. Trecentomila euro non possono bastare a ridare serenità a trenta lavoratori che non percepiscono lo stipendio da 16 mesi. Nè sono sufficienti le promesse dell’assessore regionale all’agricoltura Mauro Febbo o quelle del governatore Gianni Chiodi. «Siamo stati all’Aquila e abbiamo verificato che non è stato firmato ancora nulla», afferma Simona Velletri (Cgil). I lavoratori del Cotir hanno deciso di portare avanti ad oltranza la loro protesta e per farlo hanno appeso al tetto della struttura di contrada Zimarino un fantoccio. Il pupazzo rappresenta la loro condizione. «Siamo sospesi nel vuoto senza certezze per il futuro», dicono amareggiati. Poco importa se il sindaco Luciano Lapenna per solidarietà è salito con loro sul tetto del Cotir e molti altri esponenti politici hanno dichiarato la loro solidarietà stigmatizzando il comportamento della Regione.
La Regione e le reazioni. Il comunicato diffuso dall’assessore Febbo lunedì pomeriggio sollecitando i dipendenti del Cotir a sospendere la protesta, ha ottenuto l’effetto contrario. «Febbo parla di 660 mila euro sbloccati. Bene che vada a noi arriverà la metà di quella somma, sufficiente a pagare qualche mensilità, non certo tutte. Manca poi la dichiarazione più importante: Qual è il futuro dei centri di ricerca e del Cotir in particolare?», chiedono i lavoratori. «Il f atto più preoccupante è che oggi (ieri per chi legge, ndc) siamo stati in Consiglio regionale e fino alle 17 non era stato firmato nessun documento che sbloccava i finanziamenti. Speriamo che accada oggi», afferma Simona Velletri.
La protesta. Nell’attesa i lavoratori continuano a protestare. La pioggia, il vento di maestrale e la temperatura scesa a picco ha impedito ieri ai manifestanti di salire sul tetto. La protesta è proseguita nell’atrio del Cotir. Alle 16 non arrivando nessuna notizia confortante i ricercatori hanno realizzato un fantoccio e lo hanno appeso al tetto. «Questo gesto è emblematico e rappresenta quello che accade a noi», hanno dichiarato.
Le reazioni politiche e la solidarietà. Il sindaco di Vasto ha manifestato la propria solidarietà salendo sul tetto con i lavoratori. Domenico Molino e Gabriele Marchese, entrambi candidati alle Regionali, hanno affidato a due comunicati il proprio pensiero. «La situazione è gravissima. I consiglieri regionali rinunciassero al loro appannaggio in favore dei lavoratori», ha suggerit Molino (Comitato per Renzi). Per Marchese (Abruzzo Civico) la vicenda è la prova dell’inefficienza della giunta Chiodi. «Manca la capacità progettuale. Le competenze e le professionalità vanno salvaguardate. C’è bisogno di una classe dirigente capace e affidabile», scrive Marchese. Per Maurizio Acerbo e Carmine Tomeo (Prc) il Cotir è stato abbandonato da Chiodi e Febbo. «Non hanno saputo valorizzare un ente di ricerca che vanta personale di prim’ordine. La prima cosa che avrebbero dovuto fare era prevedere una voce di bilancio, ma è mancata la volontà. Il risultato è sotto gli occhi di tutti». (p.c.)
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