Crecchio, incendiata l’auto di un tartufaio
L’uomo di Atessa era con due amici e i cani nelle campagne di Crecchio. Non è l’unico episodio sospetto
CRECCHIO . Una colonna di fumo, poi uno scoppio e un mezzo completamente distrutto. Incendio doloso ieri mattina, alle prime luci dell’alba, nella zona di Villa Selciaroli di Crecchio. Le fiamme si sono sprigionate da un Pk Ford Ranger, parcheggiato sulla strada comunale che interseca la Marrucina, con cui un tartufaio di Atessa si era recato insieme ad altri due suoi colleghi in cerca del prezioso tubero. Erano circa le 5 del mattino, quando i tre si sono incamminati tra i terreni in compagnia di sei cani, due per ciascuno di loro. Poco dopo aver iniziato la caccia al tartufo si sono accorti del fumo e, tornati indietro, hanno visto l’automobile in fiamme a lato della carreggiata. Qualcuno ha utilizzato benzina per appiccare l’incendio sul Pk, che aveva una copertura in vetro resina. Quando i vigili del fuoco di Ortona sono giunti sul posto hanno spento prontamente il rogo, che nel frattempo aveva iniziato a propagarsi anche tra la folta vegetazione circostante. Fortunatamente non ci sono stati feriti né particolari danni al territorio. Sulla natura dolosa dell’incendio non sembrano esserci dubbi: appena dopo il fatto è stata depositata una denuncia ai carabinieri e in merito all’accaduto sono in corso le indagini del Nucleo Operativo di Ortona. Questa vicenda rischia tuttavia di creare un vero allarme tra i tartufai. Non è infatti il solo caso sospetto che si registra nelle ultime settimane in un raggio di pochi chilometri. Tre cani da tartufo sono deceduti tempo addietro nelle campagne di Frisa, a Collalto, avvelenati da mano sconosciuta. La rapidità del decesso lascia presumere l’utilizzo di un potente veleno. Ieri poi l’incendio doloso nella Marrucina, una zona molto frequentata da chi va in cerca di tartufi, spesso anche in modo abusivo. A tal proposito recentemente la polizia provinciale di Chieti è riuscita ad intercettare e verbalizzare dei cercatori abusivi, provenienti da fuori regione, nelle zone tra Crecchio e Ortona, colti nell’atto della zappettatura delle tartufaie - pratica illecita nonché deleteria per la proliferazione dei tartufi -. Sono scattate sanzioni che partono da un minimo di 1.500 euro ed il prodotto è stato confiscato.