Crisi del lavoro il sindaco convoca il viceministro
Lapenna: a luglio in città il forum sull’occupazione Pilkington, domani il vertice sul piano ferie
SAN SALVO. L’agonia è inarrestabile. La crisi dell’industria rischia di arrivare a un punto di non ritorno. L’appello lanciato dalle Rsu della Pilkington, preoccupate dal processo di delocalizzazione messo in atto dall’azienda del colosso giapponese Nippon Sheet Glass (Nsg), spinge anche il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, a intervenire. «Ho sollecitato la convocazione del Forum nazionale sull’occupazione al quale sarà presente il viceministro del Lavoro e Politiche sociali, Michele Martone», dice il sindaco in partenza per l'Argentina. «Proprio per permettere la presenza di Martone a Vasto, il simposio si terrà i primi giorni di luglio», fa sapere il primo cittadino.
Lapenna , così come il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, è alla ricerca di un rimedio per rimettere in moto l'economia. Il Comune di Vasto, centro capofila di un comprensorio martoriato dalla recessione, gioca le sue carte per riuscire a dare una mano a centinaia si famiglie. «I Comuni stanno facendo il possibile per non affliggere le aziende con le tasse. Altro non possiamo fare senza l’entrata in scena di Provincia, Regione e governo nazionale», sottolinea Lapenna.
Occorrono incentivi. Le industrie che operano nel territorio hanno bisogno di nuove risorse. Il settore produttivo va rinvigorito calamitando sull’Abruzzo l’attenzione di nuovi imprenditori. «I lavoratori devono sapere che non sono soli», riprende Lapenna. «I sindaci stanno seguendo giorno per giorno l’evoluzione della grave crisi che attanaglia il settore industriale del Vastese cercando rimedi per riportare investimenti nel territorio. Prima del Forum di luglio cercherò di incontrare i sindacati per individuare strategie e richieste da fare al vice ministro Martone».
Il settore più sofferente è il metalmeccanico. La crisi dell’Automotive ha paralizzato le vendite e di conseguenza la produzione. A San Salvo la decisione di Nippon Sheet Glass di puntare sulla Polonia rischia di modificare l’assetto produttivo dell’intero territorio. Oggi a Bochum, in Germania, si conclude il summit dei sindacati europei del gruppo Nsg. «Aspettiamo che i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Franco Zerra, Giuseppe Rucci e Arnaldo Schioppa, tornino per conoscere le novità. Poi ci attende un calendario fitto di appuntamenti: venerdì c'è l’incontro con l’azienda per il piano ferie, il 27 discuteremo dell’accordo sulla mobilità. Subito dopo faremo le assemblee con i lavoratori per programmare azioni comuni», fa sapere Emilio di Cola, Rsu Filtcem-Cgil. «Di certo siamo molto preoccupati. Non è giusto usare la crisi come giustificazione per riconsiderare investimenti e programmi», rimarca il sindacalista.
A Roma, il senatore Antonio Di Pietro e il deputato Maurizio Zipponi, su sollecitazione del consigliere regionale Paolo Palomba (Idv), intendono portare la vertenza Pilkington in Parlamento e chiedere al ministro Passera un intervento straordinario per evitare la “fuga” dell’industria vetraria dal Vastese e il trasferimento degli uffici in Polonia e Inghilterra.
«Quaggiù si è fermato tutto», segnalano Cgil, Cisl e Uil. Secondo le stime delle tre sigle sindacali, ci sono 400 contratti interinali e circa mille a posti dell’indotto a rischio. Pilkington mette il freno alla produzione e a catena si ferma l’indotto. Il 60% dei lavoratori delle fabbriche di Punta Penna e Piana Sant’Angelo è in cassa integrazione. Eppure l’Abruzzo non è povero di risorse.
Il segretario generale della Cisl Abruzzo, Maurizio Spina, lunedì scorso ha elencato fondi e finanziamenti arrivati nella nostra regione dall'Europa. «La spesa va resa effettiva. Occorre creare un nuovo sistema d’infrastrutture. Bisogna puntare sulla formazione. È tempo di operare. Quello che accade nel Vastese è emblematico», ha insistito Spina.
Paola Calvano
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