emergenza senza fine 

Crisi idrica, Paolini chiede l’assemblea straordinaria Sasi

LANCIANO. «Chiederò ai miei colleghi sindaci la riunione dell’assemblea straordinaria della Sasi». È il sindaco Filippo Paolini a rispondere così all'ennesimo avviso sulle chiusure programmate...

LANCIANO. «Chiederò ai miei colleghi sindaci la riunione dell’assemblea straordinaria della Sasi». È il sindaco Filippo Paolini a rispondere così all'ennesimo avviso sulle chiusure programmate settimanali Sasi, dal 25 novembre al 2 dicembre, che ricalca comuni e orari dei mesi precedenti: sono sempre 59 comuni sugli 87 gestiti dalla società coinvolti nei razionamenti e sempre chiusure che, ad esempio per Lanciano si dividono con le contrade a secco dalle 17 o dalle 18 alle 6, il centro dalle 22, con i comuni come San Vito e Fossacesia alle 17 perché non hanno più i turisti come in estate. «Appunto non siamo più in estate con consumi alti e la popolazione raddoppiata», riprende Paolini, «ma le chiusure continuano e con esse le proteste dei cittadini». Tantissime proteste per una situazione che a dicembre non accenna a migliorare anzi peggiora visto che adesso c'è anche il problema della mancanza di acqua calda, problemi con i termosifoni e peggiora perché sono continue le riparazioni, e le conseguenti chiusure, delle condotte che si rompono anche a causa del colpo di ariete che si ha quando si immette e toglie l’acqua per la pressione che spinge sulle condotte che, ormai logore, cedono. E anche la pressione dell’acqua è sempre minore. L’assessore Tonia Paolucci ha chiesto un cambio di passo, di gestione, l’inserimento di un ingegnere idraulico che non c’è in Sasi e la costituzione di un’unità di crisi che si interfacci con Comuni e utenti. «L'assemblea straordinaria deve essere convocata per studiare il problema», chiude il sindaco Paolini, «anche se ci interfacciamo spesso con la Sasi e le loro risposte sono sempre le stesse, in primis carenza idrica. L’idea di creare un pool di esperti da affiancare ai tecnici Sasi può essere la strada da percorrere, bisogna però discuterne assieme». (t.d.r.)