Crisi Negri Sud il Pd accusa: dalla Provincia solo promesse

SANTA MARIA IMBARO. Sarebbe pronto a portare i libri contabili in tribunale già da settembre, Gianni Tognoni, direttore del centro di ricerche farmacologiche Mario Negri Sud. La decisione sarebbe legata all’assenza di soluzioni concrete da parte di Provincia e Regione per la salvezza del centro di ricerche, da mesi in gravi difficoltà finanziarie.

Dall’ultima settimana di giugno i 100 dipendenti dell’istituto sono in cassa integrazione al 100% e non percepiscono lo stipendio da quattro mesi. Proprio il 1° settembre ricorre l’anniversario dei 25 anni di attività del prestigioso centro ricerche in un’atmosfera che, tuttavia, si presenta più che mai tragica. Il Consorzio Negri Sud, che vede come soci Provincia (15%) Regione (10%) e Negri Milano (75%) si dovrebbe sciogliere, se la convenzione non dovesse essere rinnovata, il 5 dicembre 2013.

Già nelle scorse settimane il direttore del Negri Milano, Silvio Garattini, aveva manifestato l’intenzione di arrivare in anticipo allo strappo definitivo con l’Abruzzo se la situazione debitoria non fosse stata ripianata grazie alla donazione dell’immobile di Santa Maria Imbaro da parte della Provincia e a un congruo e costante contributo da parte della Regione. «Troppe promesse mancate, tantissime chiacchiere e parole in libera uscita, poche certezze e ancora nulla di concreto per l’immediato del Negri Sud», dice il capogruppo del Pd in Provincia, Camillo D'Amico, «la filiera di governo di centrodestra, Provincia e Regione, finora ha inanellato solo fallimenti. Il Pd e l’intero centrosinistra», prosegue D'Amico, «pur avendo fondate perplessità sull’operazione imbastita dalla Provincia, ha sempre dimostrato disponibilità e posizioni costruttive pur di poter vedere chiusa e conclusa questa triste vicenda». (d.d.l.)

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