Cuccurullo trionfa, rettore per la quinta volta
Lo sfidante: auguri, ma alla d’Annunzio occorre una gestione più collegiale
CHIETI. E cinque. Il rettore Franco Cuccurullo ieri sera è stato riconfermato nella carica che ricopriva da quattro mandati consecutivi, 12 anni. Per altri tre anni sarà lui il “magnifico” dell’università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti e Pescara. La prima votazione programmata ieri dalle 9 alle 18 nell’unico seggio allestito nel campus di Madonna delle piane ha registrato la partecipazione della maggioranza dei 1155 aventi diritto e quindi è risultata valida.
Al seggio presieduto dalla preside di Economia, Anna Morgante, erano attesi 720 docenti di ruolo e rappresentanti dei ricercatori, gli 8 rappresentanti degli studenti e i 427 tecnici-amministrativi. Ne sono arrivati quasi mille, (631 docenti, ricercatori e studenti e 327 impiegati), per il valore ponderato di 713 che considera i voti del personale il 15% degli altri. Nulla da fare dunque per lo sfidante Pierenrico Gallenga, oculista di chiara fama, che aveva fondato un “Comitato per lo sviluppo dell’università” per creare le condizioni di una successione a Cuccurullo, medico, presidente del consiglio superiore di sanità, incaricato più volte di occuparsi di questioni scottanti a livello nazionale.
Gallenga ha mostrato grinta e idee chiare, ma evidentemente non molto condivise: Cuccurullo ha vinto con 539 voti (la maggioranza richiesta era di 357), l’antagonista ne ha avuti 308, 70 le schede bianche e 30 le nulle. Una consolazione per Gallenga. Il personale gli ha dato la preferenza: 151 voti contro 138. Ma il rettore uscente aveva già trionfato tra i docenti: 401 contro 157. Un distacco incolmabile. In serata Gallenga ha rivolto a Cuccurullo, che come al solito non ha votato, «i più sentiti complimenti e auguri di buon lavoro.
Ribadisco che non s’è trattato di uno scontro tra persone ma tra differenti visioni sul modo migliore di garantire lo sviluppo democratico del nostro ateneo. Credo che per la mia candidatura», rivendica Gallenga, «sia stato un successo aver riportato un numero di voti ben maggiore di quanto fosse realistico attendersi nelle condizioni date».
Dopo i ringraziamenti, a cominciare dal comitato che lo ha sostenuto, lo sfidante battuto si sofferma sulla «vivace partecipazione alla campagna elettorale di molte componenti dell’università», come peraltro è accaduto altre volte, «che hanno espresso pubblicamente opzioni di voto e proposte, hanno testimoniato una vitalità, una voglia di partecipazione che, ora, non può essere ignorata né minimizzata. Sono sicuro che il rettore saprà cogliere, valorizzare e assecondare questa disponibilità, con regole e modalità che rendano possibile una maggiore collegialità e un maggiore coinvolgimento di tutti... Io e i miei colleghi del “Comitato per lo sviluppo” siamo pronti a dare il nostro contributo». (f.ci.)
Al seggio presieduto dalla preside di Economia, Anna Morgante, erano attesi 720 docenti di ruolo e rappresentanti dei ricercatori, gli 8 rappresentanti degli studenti e i 427 tecnici-amministrativi. Ne sono arrivati quasi mille, (631 docenti, ricercatori e studenti e 327 impiegati), per il valore ponderato di 713 che considera i voti del personale il 15% degli altri. Nulla da fare dunque per lo sfidante Pierenrico Gallenga, oculista di chiara fama, che aveva fondato un “Comitato per lo sviluppo dell’università” per creare le condizioni di una successione a Cuccurullo, medico, presidente del consiglio superiore di sanità, incaricato più volte di occuparsi di questioni scottanti a livello nazionale.
Gallenga ha mostrato grinta e idee chiare, ma evidentemente non molto condivise: Cuccurullo ha vinto con 539 voti (la maggioranza richiesta era di 357), l’antagonista ne ha avuti 308, 70 le schede bianche e 30 le nulle. Una consolazione per Gallenga. Il personale gli ha dato la preferenza: 151 voti contro 138. Ma il rettore uscente aveva già trionfato tra i docenti: 401 contro 157. Un distacco incolmabile. In serata Gallenga ha rivolto a Cuccurullo, che come al solito non ha votato, «i più sentiti complimenti e auguri di buon lavoro.
Ribadisco che non s’è trattato di uno scontro tra persone ma tra differenti visioni sul modo migliore di garantire lo sviluppo democratico del nostro ateneo. Credo che per la mia candidatura», rivendica Gallenga, «sia stato un successo aver riportato un numero di voti ben maggiore di quanto fosse realistico attendersi nelle condizioni date».
Dopo i ringraziamenti, a cominciare dal comitato che lo ha sostenuto, lo sfidante battuto si sofferma sulla «vivace partecipazione alla campagna elettorale di molte componenti dell’università», come peraltro è accaduto altre volte, «che hanno espresso pubblicamente opzioni di voto e proposte, hanno testimoniato una vitalità, una voglia di partecipazione che, ora, non può essere ignorata né minimizzata. Sono sicuro che il rettore saprà cogliere, valorizzare e assecondare questa disponibilità, con regole e modalità che rendano possibile una maggiore collegialità e un maggiore coinvolgimento di tutti... Io e i miei colleghi del “Comitato per lo sviluppo” siamo pronti a dare il nostro contributo». (f.ci.)