Dal porto di Ortona i serbatoi per il Messico
Costruiti nei cantieri Walter Tosto sono stati caricati su una nave olandese Gli impianti sono lunghi 85 metri e servono allo stoccaggio dei gas liquidi
ORTONA. C'è stato un bel movimento, ieri, in Porto per il carico di 6 serbatoi realizzati dalla Walter Tosto su una nave specializzata in carichi pesanti. Tre serbatoi più piccoli erano già stati stivati, mentre nella giornata di ieri si sono effettuate delle operazioni per collocare sulla “Jumbo shipping”, Compagnia olandese, altri 3 serbatoi di notevoli dimensioni, della lunghezza di 85 metri e 9 metri di diametro. Si tratta di impianti destinati in Messico per lo stoccaggio di gas liquidi mantenuti a basse temperature che poi saranno utilizzati per la produzione di materiali plastici. I serbatoi sono stati progettati dalla società Technip Spa di Roma, mentre la costruzione è avvenuta nei cantieri della Walter Tosto di Ortona. La ditta specializzata ha iniziato i lavori a giugno dello scorso anno per concluderli l'8 aprile 2013. Al progetto hanno lavorato una trentina di persone. «È una delle commesse più importanti della nostra azienda nel settore serbatoi per il gas», spiegano il responsabile dell'assicurazione della qualità della Walter Tosto di Ortona, e il project manager della società, «come capacità, come tipologia di apparecchiatura, come dimensioni. Gli impianti diretti in Messico interrati quasi totalmente stoccheranno gas liquidi che serviranno per produrre materiali plastici. La lavorazione non ha presentato particolari difficoltà, considerando la notevole lunghezza dei serbatoi: 60 metri e 85 metri». I pezzi sono stati caricati su una nave dotata di due maxi gru e il mezzo ha anche un complesso sistema che gli permette di rimanere in asse e di mantenere il pescaggio quando vengono caricati in coperta dei carichi molto pesanti. La spedizione dei giganteschi e tecnologicamente avanzati impianti è curata dalla DHL, sezione “Industrial Projects”, mentre le operazioni in porto sono state effettuate dall'agenzia portuale ortonese Buonefra. La nave si è attraccata alla banchina di riva nei pressi dei capannoni della Walter Tosto. Numerosi i tecnici, i supervisori e i responsabili delle ditte interessate che hanno lavorato affinchè tutte le operazioni di imbarco andassero a buon fine e nella massima sicurezza. Il porto di Ortona a destinazione commerciale-industriale, ma anche diportistica e turistica, sta lavorando nonostante il periodo di crisi che ha colpito un po' tutti i settori produttivi ed economici. Lo scalo potrebbe fare molto di più se si riuscisse a dragare lo specchio acqueo interno come previsto, per portare i fondali a oltre meno 8 metri di profondità per permettere così alle navi di elevata stazza e a pieno carico di entrare in porto. I fondi Fas per effettuare questo intervento sono stati assegnati al porto regionale d'Abruzzo, di valenza nazionale, ma purtroppo, finora, non si vede ancora nessuna draga all'orizzonte. La città l'aspetta da tempo.
Lorenzo Seccia
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