Dalla produzione alla vendita Del Gatto raddoppia

Il gruppo ha rilevato 4 mesi fa parte della Golden Lady aperto l’outlet delle calzature fatte da 216 lavoratori

GISSI. Prodotti di qualità e tanta voglia di crescere. Il gruppo marchigiano Del Gatto, specializzato nel settore delle calzature, raddoppia. Dopo aver inaugurato la Silda Invest che dà lavoro a 216 ex dipendenti Golden Lady, da ieri ha aperto anche un outlet aziendale. L’impresa ha voluto festeggiare l’apertura del punto vendita con una festa. «Questa festa segna un nuovo inizio per tanti operai che con la chiusura della Golden Lady hanno temuto a lungo di restare senza lavoro», ha rimarcato in una nota la Del Gatto. Dal ministero potrebbero arrivare dai 10 ai 15 milioni di finanziamento per altre realtà industriali della zona, ma il governo chiede concretezza. La stessa richiesta è stata fatta alla Pikington. Purtroppo all’orizzonte dell’industria vetraria, inglobata da Nsg, al momento non ci sono investimenti su San Salvo. La crisi dell’edilizia spinge il gruppo a chiudere diversi siti produttivi nel Nord Europa e Marghera. E da oggi 700 lavoratori di Piana Sant’Angelo restano a casa a rotazione per una settimana con i contratti di solidarietà.

Del Gatto. Alessandro Grottoli e Danilo Battista, titolari della Holding Silda Invest (Gruppo Del Gatto) hanno voluto ieri pomeriggio la benedizione di don Michele, parroco di Gissi, per inaugurare la nuova attività, un outlet aziendale che affiancherà la produzione delle calzature di qualità. Da qualche mese per formare le maestranze è stata attivata una procedura di cassa integrazione guadagni straordinaria. La Regione, da parte sua, ha attivato e finanziato programmi di formazione professionale. «L’auspicio è che accanto a questa felice realtà, la Val Sinello possa tornare ad essere rivitalizzata presto da nuova linfa produttiva», ha detto il consigliere regionale Antonio Menna (Udc) presente all’inaugurazione. I sindacati da settimane stanno lavorando per ottenere la riconversione del Pantalonificio d’Abruzzo e aiuti economici delle banche al gruppo Valsinello.

Pilkington. Intanto a Piana Sant’Angelo da oggi e per una settimana 700 lavoratori della Pilkington si fermeranno a rotazione. «È il male minore in un panorama mondiale disastroso», dice Arnaldo Schioppa della Uil. «Se l’automotive sta male, l’edilizia sta peggio. Nippon Sheet Glass costretta a risanare i bilanci ha deciso di chiudere gli stabilimenti della Finlandia, della Svezia e in Italia, Porto Marghera. È ingiusto che le maestranze del Veneto se la prendano con i colleghi di San Salvo, accusando la Flovetro di aver fatto da grimaldello contro di loro e riassorbendo il lavoro destinato al float veneto. San Salvo serve più che altro l’automotive e ha già pagato duramente la crisi», sottolinea il sindacalista. «In un anno e mezzo sono stati persi 300 posti di lavoro fra Pilkington e Bravo», ricorda Schioppa. «Il momento è drammatico ovunque. È tutto fermo, nessuno investe e Nippon Sheet Glass entro marzo 2014 deve ridurre 3.500 dipendenti. Per il momento ci aiutano gli ammortizzatori sociali. L’auspicio è che arrivino nuove iniziative dalle istituzioni», afferma il segretario provinciale della Uil.

Paola Calvano

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