Debiti del Bonifica sud: 3 milioni alla Carichieti

Grave la situazione finanziaria del Consorzio che da mesi non paga gli stipendi D’Amico (Pd) chiede la convocazione della commissione provinciale agricoltura

VASTO. Ammonta a circa tre milioni di euro l’esposizione bancaria del Consorzio di bonifica Sud, che oltre a non pagare gli stipendi ai dipendenti da mesi, ha debiti con creditori ed enti previdenziali. Diventa sempre più grave la situazione finanziaria dell’ente consortile, ormai vicino al default, che per evitare azioni giudiziali a tutela del credito da parte del tesoriere (la Cassa di risparmio di Chieti), ha offerto in garanzia alcuni beni immobili.

Nei mesi scorsi la banca aveva messo formalmente in mora il Consorzio per l’esposizione di 2.900.000 euro, annunciando la segnalazione alla Centrale rischi e azioni in caso di mancato rientro. Insomma, una situazione debitoria allarmante che ha spinto il capogruppo provinciale Pd, Camillo D’Amico, a chiedere la convocazione della Commissione consiliare agricoltura e foreste presieduta da Franco Moroni. Alla seduta è stata richiesta espressamente la presenza del direttore dell’ente consortile, Nicolino Sciartilli, e dei componenti del Collegio sindacale.

«La gravissima e incerta situazione finanziaria dell’ente sta generando una difficoltà gestionale notevole con segnalazione alla Centrale rischi della Banca d’Italia da parte del tesoriere, la Carichieti, mensilità vantate e non pagate ai dipendenti, debiti con creditori ed enti previdenziali», avverte D’Amico, «a fronte di tutto ciò continuano a prodursi atti di dubbia legittimità».

Nel frattempo il consiglio provinciale ha respinto, per un solo voto, la mozione proposta dal consigliere provinciale Giuseppe Forte (Pd) per l’azzeramento dei vertici e il commissariamento dell’ente.

«Bisogna fare assoluta chiarezza sulla situazione finanziaria e debitoria, ridare fiducia ai dipendenti senza stipendio da sette mesi e riconsegnare l’ente nelle mani dei legittimi proprietari che sono gli utenti agricoli consorziati oggi senza rappresentanza», insiste D’Amico, «questa situazione è figlia di certa politica regionale molto dedita all’occupazione sistematica di ogni spazio per la sola logica della perpetuazione del potere. La Provincia ha titolo a intervenire perché rappresenta il maggior contribuente:senza la sua partecipazione alle ultime elezioni consortili, Fabrizio Marchetti, attualmente ancora presidente nonostante una riconferma di dubbia legittimità, non lo sarebbe mai diventato», conclude il capogruppo provinciale, secondo il quale bisogna «evitare il default sempre più probabile».

Anna Bontempo

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