Debiti della Provincia di Chieti, soldi alle aziende in 40 giorni

La legge “sblocca crediti” consente all’Ente di saldare 8 milioni alle imprese, entro ottobre disponibili altri 9 milioni

CHIETI. La Provincia pagherà, nei prossimi quaranta giorni, 8 milioni di euro alle imprese che, negli anni, hanno portato a termine opere pubbliche per conto dell’ente. Inoltre, entro il mese di ottobre, verranno staccati assegni per ulteriori 9 milioni di euro destinati ai Comuni della provincia che attendono, da tempo, una serie di rimborsi. È quanto comunica il presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio spalleggiato dal vice presidente Antonio Tavani e dall’assessore al bilancio Alessio Monaco. «Siamo di fronte ad una svolta epocale nei confronti dei nostri numerosi creditori» dice il Presidente, «che finalmente potranno almeno respirare». Il merito è da ascrivere al cosiddetto decreto legge “sblocca crediti” che, nel dettaglio, permette agli enti pubblici di escludere dal Patto di stabilità interno, relativo all’annualità 2013, i pagamenti di debiti in conto capitale, ovvero quelli relativi alle opere pubbliche. La lista delle imprese che vantano crediti dalla Provincia, manco a dirlo, è chilometrica. Ci sono aziende che devono avere poche migliaia di euro ed altre che beneficeranno di somme più sostanziose. «Pubblicheremo sul sito istituzionale della Provincia», annuncia Di Giuseppantonio, «l’elenco dei pagamenti che verranno effettuati nella massima trasparenza possibile. Mi preme rimarcare come la Provincia di Chieti sia uno dei pochissimi enti in Italia a disporre di liquidità di cassa, maturata grazie ad una politica fiscale oculata e di rigore, e a non aver fatto ricorso a prestiti o alla tesoreria». Agli 8 milioni di euro che saranno utilizzati per pagare le imprese si aggiungeranno altri 9 milioni di euro da distribuire ai Comuni del comprensorio che hanno anticipato diverse spese per conto della Provincia. Che, comunque, resta sull’orlo del dissesto finanziario. La salvezza contabile dell’ente passerà dal riconoscimento, da parte dello Stato, di un prestito da 7,5 milioni di euro da restituire, ad interessi zero, in dieci anni.

In caso contrario la Provincia sarà costretta a dichiarare la bancarotta anche perché, debiti a parte, deve fare i conti con i minori trasferimenti dallo Stato. «Abbiamo ereditato 140 milioni di euro di mutui mentre i trasferimenti statali sono diminuiti di 20 milioni di euro in appena quattro anni. Per il 2013», sottolinea Di Giuseppantonio, «avremo a disposizione appena 3,7 milioni di euro e sarà difficile garantire l’ordinario, a partire dalla riapertura di tutte le scuole. Eppure noi abbiamo fatto in pieno la nostra parte riducendo del 30% le nostre indennità mensili» .

Jari Orsini

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