a sant’antonio

Defibrillatore in chiesa: corso per l’uso in parrocchia

LANCIANO. È obbligatorio per le società e in tutti gli impianti sportivi ma a Lanciano, forse per la prima volta in Abruzzo, il defibrillatore arriva in chiesa. L’iniziativa è della parrocchia di...

LANCIANO. È obbligatorio per le società e in tutti gli impianti sportivi ma a Lanciano, forse per la prima volta in Abruzzo, il defibrillatore arriva in chiesa. L’iniziativa è della parrocchia di Sant’Antonio, una delle più grandi della città con 6 mila parrocchiani. I “numeri” della parrocchia, insieme alle varie attività organizzate, hanno convinto padre Luciano Milantoni e i suoi confratelli a dotarsi dell’apparecchio salva-vita.

Il defibrillatore, un modello semiautomatico, è arrivato alla vigilia del torneo di calcetto per ragazzi nel campetto dell’oratorio. Qualche giorno fa, a Scerne di Pineto, un giocatore amatoriale è stato salvato in campo con il defibrillatore. Lo scorso anno la vicenda del calciatore del Livorno, Piermario Morosini, accasciatosi mentre disputava la partita contro il Pescara, ha riportato l’attenzione sull’importanza del macchinario in un contesto sportivo e agonistico.

Per la chiesa di Sant’Antonio l’apparecchio è stato acquistato grazie all’aiuto del Lions club e della Esplodenti Sabino. Il progetto è stato proposto e sensibilizzato dalla Croce Gialla di Lanciano, che ha tenuto in parrocchia un corso di primo soccorso e mette a disposizione i propri esecutori in attesa che siano i parrocchiani a saper utilizzare il defibrillatore dopo aver seguito il corso chiamato Bls-d (basic life support and defibrillation).

La cattedrale di Pistoia, lo scorso anno, è stata la prima chiesa “sicura” in Italia. Lo strumento salva-vita sarà custodito nell’edificio sacro, accessibile a chiunque, purché abilitato. Usato su una persona in arresto cardiorespiratorio, il defibrillatore analizza lo stato del cuore e della circolazione e guida, attraverso una voce registrata, il primo soccorritore a compiere le corrette e necessarie manovre rianimatorie.

©RIPRODUZIONE RISERVATA