Delitto di Frisa, le contraddizioni di Del Bello

Ecco come per la Procura l'uomo ha ucciso la moglie allettata

LANCIANO. Perse una pantofola dopo l'ultimo litigio con la moglie. Era il momento in cui, entrando di corsa in cucina, impugnò il coltello che per dieci volte conficcò nel corpo della donna semi-inferma. Poi andò in bagno lasciando tracce di sangue sulle porte della camera da letto e della toilette. Tornò a letto ma senza strisciare sul pavimento tant'è che le gocce di sangue a terra erano intatte. Dunque, nessuna rapina ma omicidio.

Secondo la Procura di Lanciano, fu Luigi Del Bello, 80 anni, ex contadino, ad uccidere la moglie Emilia Tortella, 74 anni, nell'abitazione di Vicolo Chiuso 12, a Guastameroli. Era passata da poco la mezzanotte del 21 luglio. Tra i coniugi c'era stato l'ennesimo litigio per questioni di soldi da dare a uno dei figli. Favorevole la moglie, contrario il marito. E simulando una rapina e un'aggressione ai suoi danni, Del Bello si sbarazzò della consorte, allettata da 8 anni.

L'uomo deve rispondere di omicidio aggravato. Agli inquirenti ha raccontato che la moglie era stata uccisa in seguito a una rapina subita in casa da un uomo col volto travisato e con l'accento straniero mentre lui era stato picchiato alle tempie con dei pugni, prima di strisciare sul pavimento per tornare sul letto e svenire fino alla scoperta del delitto, alle 7. Ma le indagini sconfessano Del Bello in diverse circostanze.
Perché uccidere un'anziana rapinata che non cammina e che non può reagire all'aggressore? Forse l'omicidio sarebbe stato compiuto se la donna avesse urlato, ma dal racconto dei vicini da quella casa notte non si è alzato neanche un sibilo. E poi perché ammazzare un'anziana allettata e lasciare in vita il marito, unico testimone della vicenda, in grado di reagire al rapinatore?

La porta d'ingresso della casa non aveva segni di effrazione ed era stata chiusa dall'interno da Del Bello. Dunque, l'omicida era in casa. Inoltre il presunto rapinatore sarebbe fuggito con una piccola somma di denaro presa da due portafogli ritrovati fuori dalla casa e con la catenina strappata dal collo della Tortella, ma senza la fede, gli orecchini e un anello d'oro, lasciati sulla donna? Nell'abitazione, invece, erano rimasti circa 2.500 euro, nascosti in parte in un armadio al piano di sopra al quale non sarebbe salito nessuno. Per dare più valore alla rapina, Del Bello segnalò la sparizione del suo orologio, trovato poi nella pattumiera della cucina. Può, secondo l'accusa, un rapinatore sbarazzarsi di un orologio appena rubato?

Anche i periti della Procura sconfessano Del Bello quando parla di pugni ricevuti dal rapinatore alle tempie. Riportò, invece, lesioni al setto nasale per la resistenza opposta dalla moglie durante l'uccisione. A un dito della mano sinistra la Tortella indossava un anello con pietra incastonata. E le ferite che l'uomo aveva sul naso erano state causate dai colpi inferti dalla donna nell'estremo tentativo di resistere all'aggressione letale del marito. (r.o.)

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