Denso mercoledì dal ministero: cassa integrazione per due mesi
È arrivata l’attesa convocazione per la proroga degli ammortizzatori sociali scaduti a fine ottobre I sussidi per ora dovrebbero essere concessi fino a fine anno in attesa del rifinanziamento per il 2025
SAN SALVO. Denso: è arrivata a San Salvo la convocazione del ministero per la discussione della proroga della cassa integrazione. L'espletamento dell'esame congiunto verrà fatto mercoledì 13 novembre in via remoto con la partecipazione del ministero, parte aziendale, Confindustria, Regione, sindacali confederali e rsu. Al momento pare che la proroga sia di due mesi in deroga. L'assessore regionale Tiziana Magnacca cercherà di ottenere un periodo più lungo. La cassa integrazione per il 2025 deve ancora essere rifinanziata. Mercoledì i sindacati cercheranno di accertare se la copertura finanziaria è anche per i 4 mesi successivi.
Seppur sollevati, i sindacati non nascondono l'amarezza per quello che accade a tutta l'economia abruzzese a causa della crisi dell'automotive. «Dal futuro», dice Marco Laviano, segretario della Fim Cisl, «non ci aspettiamo solo cassa integrazione. Per quanto riguarda Denso, la Regione è un grosso alleato, ma il governo non sta favorendo affatto il settore. Da parte loro gli imprenditori devono fare chiarezza. Occorre lavorare sulla richiesta del riconoscimento di crisi complessa del territorio. Lo scenario è drammatico. Le perdite economiche del settore legato all'auto, importanti. Dietro l'auto c'è un’intera economica che rischia di andare a picco», commenta Laviano.
Denso è una delle aziende inevitabilmente coinvolte nella crisi del settore automotive a causa della transizione. La cassa integrazione è un aiuto importante. Nicola Manzi della Uilm resta piuttosto critico: «L'approvazione della cassa integrazione in deroga dovrebbe essere garantita dai fondi stanziati fino al 31 dicembre. Per gli altri periodi il governo dovrà disporre nuove risorse. La cassa integrazione e la prossima fuoriuscita volontaria di circa 120 lavoratori in isopensione è una “cura” che non soddisfa affatto la Uilm. È urgente», insiste Manzi, «che Denso dia seguito al piano industriale del 2022 già sottoscritto con investimenti, nuovi ordinativi e lavoro per lo stabilimento di San Salvo. Adesso la dirigenza italo-giapponese deve impegnarsi anche con il ministero e le istituzioni regionali per assicurare un futuro alle famiglie dei dipendenti e dell'indotto. Urge portare lavoro a San Salvo per fermare la deriva occupazionale ed economica».
Nei giorni scorsi ventuno i rappresentanti politici hanno firmato un documento in cui, preoccupati dai tagli del governo all'automotive, chiedono alla Regione e all'assessore Magnacca di prendere in seria considerazione la crisi industriale. «La legge di bilancio», scrivono i referenti del Pd, «prevede un taglio dell'80% al fondo automotive. In questo modo si creerà un grave danno all'indotto del Vastese.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Seppur sollevati, i sindacati non nascondono l'amarezza per quello che accade a tutta l'economia abruzzese a causa della crisi dell'automotive. «Dal futuro», dice Marco Laviano, segretario della Fim Cisl, «non ci aspettiamo solo cassa integrazione. Per quanto riguarda Denso, la Regione è un grosso alleato, ma il governo non sta favorendo affatto il settore. Da parte loro gli imprenditori devono fare chiarezza. Occorre lavorare sulla richiesta del riconoscimento di crisi complessa del territorio. Lo scenario è drammatico. Le perdite economiche del settore legato all'auto, importanti. Dietro l'auto c'è un’intera economica che rischia di andare a picco», commenta Laviano.
Denso è una delle aziende inevitabilmente coinvolte nella crisi del settore automotive a causa della transizione. La cassa integrazione è un aiuto importante. Nicola Manzi della Uilm resta piuttosto critico: «L'approvazione della cassa integrazione in deroga dovrebbe essere garantita dai fondi stanziati fino al 31 dicembre. Per gli altri periodi il governo dovrà disporre nuove risorse. La cassa integrazione e la prossima fuoriuscita volontaria di circa 120 lavoratori in isopensione è una “cura” che non soddisfa affatto la Uilm. È urgente», insiste Manzi, «che Denso dia seguito al piano industriale del 2022 già sottoscritto con investimenti, nuovi ordinativi e lavoro per lo stabilimento di San Salvo. Adesso la dirigenza italo-giapponese deve impegnarsi anche con il ministero e le istituzioni regionali per assicurare un futuro alle famiglie dei dipendenti e dell'indotto. Urge portare lavoro a San Salvo per fermare la deriva occupazionale ed economica».
Nei giorni scorsi ventuno i rappresentanti politici hanno firmato un documento in cui, preoccupati dai tagli del governo all'automotive, chiedono alla Regione e all'assessore Magnacca di prendere in seria considerazione la crisi industriale. «La legge di bilancio», scrivono i referenti del Pd, «prevede un taglio dell'80% al fondo automotive. In questo modo si creerà un grave danno all'indotto del Vastese.
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