Ricorso in corte d’appello

Denso, operaio risarcito per infortunio dopo undici anni

VASTO. Comincia il turno alle 5 del mattino alla Denso e mentre lavora si blocca la collaudatrice degli alternatori che gli causa un trauma da schiacciamento dell’avambraccio destro con frattura del...

VASTO. Comincia il turno alle 5 del mattino alla Denso e mentre lavora si blocca la collaudatrice degli alternatori che gli causa un trauma da schiacciamento dell’avambraccio destro con frattura del terzo dito, come refertato dall’Ortopedia del San Pio. Dopo undici anni e due processi, E.M., all’epoca operaio nello stabilimento di Piana Sant’Angelo, ha ottenuto un risarcimento di 7mila euro per l’infortunio.

I giudici della sezione lavoro della corte d'appello dell'Aquila hanno riformato la sentenza del Tribunale di Vasto con la quale era stata respinta la richiesta dei danni.

Nel 2003, a due anni dall’incidente, E.M. aveva citato in giudizio la Denso. Secondo la ricostruzione dell’incidente, il dispositivo di protezione della collaudatrice alternatori, non era stato ricollegato dagli addetti alla manutenzione.

«Il macchinario non era stato più utilizzato» raccontano gli avvocati Luca Damiano e Vincenzo Chielli del foro di Vasto, che hanno assistito l’operaio. Per escludere la propria responsabilità, l’azienda aveva negato che la collaudatrice fosse stata privata del dispositivo di protezione sostenendo che era stata avviata dal dipendente incautamente, in quanto avrebbe disinnescato la protezione senza l’intervento della manutenzione e soprattutto senza eseguire le operazioni preliminari di spegnimento e scaricamento dell’aria con il pulsante d’emergenza».

Per il giudice del Tribunale di Vasto l’incidente era stato determinato da un comportamento «imprudente e imprevedibile» del dipendente, quindi non aveva ravvisato responsabilità colpose a carico della società. Dopo 11 anni, la corte d’Appello aquilana ha invece ribaltato la sentenza, riconoscendo il risarcimento al ricorrente.

Simona Andreassi