Denso, rinviata l’intesa sui 360 esuberi a San Salvo
Non sono bastate otto ore di trattative serrate per definire i turni di lavoro a rotazione dei nuovi contratti di solidarietà
VASTO. La fumata bianca non è arrivata. Non sono bastate otto ore di serrate trattative per redigere il piano di solidarietà. L'azienda giapponese che produce motori e alternatori per auto è disposta a sostituire 360 esuberi con altrettanti contratti di solidarietà. «Ma bisogna stabilire chi e perché sarà interessato dagli ammortizzatori sociali e come funzionerà la rotazione .Non certo per uno o due mesi, ma per un anno» spiega Primiano Biscotti, che ieri pomeriggio ha partecipato all'incontro nella sede di Assindustria con i segretari provinciali Nicola Manzo (Uilm), Davide Labbrozzi (Cgil), Nicola Micucci ( Fismic) e Pasquale Di Santo (Ugl).
«La posta in gioco è alta. Le trattative andranno avanti a oltranza. Domani (oggi per chi legge ndc) la discussione sarà ripresa in azienda. Mercoledì torneremo a incontrarci nella sede di Assindustria», dicono i sindacati. L’obiettivo è superare il 2013 con meno danni possibili. Stando agli attuali ordinativi, Denso segnala l'eccedenza di un terzo del personale. Per i lavoratori, è in arrivo un periodo di riposo forzato. I sindacati stanno cercando di trovare la formula per lasciare tutti i dipendenti a casa a rotazione per qualche settimana.
«Spalmata su tutta la forza lavoro, la crisi peserà meno sulle buste paga e sulle famiglie», insistono i sindacati. A determinare la frenata del colosso giapponese fondato nel 1949 e che conta 13mila dipendenti in tutta Europa , è la paralisi del settore Automotive. La crisi di mercato dell’auto e la mancanza di ordinativi costringe Denso a ridurre i ritmi produttivi. Su un organico di 960 unità, 360 (più di un terzo) è ritenuto in surplus. Consapevole che la crisi è mondiale e non locale, l'industria nipponica ha comunque deciso di scommettere ancora su San Salvo e, da fine settembre, sono partiti gli investimenti: 38 milioni di euro messi sul piatto dalla multinazionale, più altri dieci concessi dalla Regione. Entro il 2014, Denso rinnoverà la produzione adeguandola alle esigenze del mercato, aggiungendo nuovi prodotti e tornando anche al passato. A San Salvo, saranno infatti nuovamente realizzati i motorini di avviamento, cavallo di battaglia della ex Magneti Marelli.
«Mai prima d'ora il settore industriale si era trovato a dover affrontare un periodo così difficile. I dirigenti della Denso hanno dimostrato di essere disposti a venire incontro alle esigenze dei lavoratori. Ma non è facile partorire un piano anti crisi che traghetti l'industria fino alla ripresa», ammette Biscotti.
Dopo qualche ora di riposo, questa mattina, si ricomincerà quindi a discutere. L'attenzione di tutto l'indotto è altissima. Dalle decisioni della Denso dipende il futuro di centinaia di lavoratori delle piccole e medie imprese del comprensorio. I sindacati tornano a ricordare alla politica la necessità di dotare in tempi brevi il Vastese di scialuppe di salvataggio capaci di tenere a galla le aziende, evitando traumatici naufragi. «Aiutate l'economia del Vastese a risollevarsi. Aiutate le piccole realtà a non chiudere. È in gioco il futuro di un migliaio di famiglie» insistono Cgil, Cisl, Uil, Fismic e Ugl.
Paola Calvano
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