Denso, scatta la nuova Cig
Emergenza lavoro, Gir Sud chiede 3 mesi di Cassa
VASTO. I segnali di ripresa ci sono, ma la crisi attanaglia ancora le aziende del Vastese. La Denso di San Salvo a fine ottobre ricorre nuovamente alla cassa integrazione per due giorni. Domani azienda e sindacati si incontrano nella sede di Assindustria per stabilire quanti dipendenti si fermeranno. Ma i lavoratori del Vastese in cassa integrazione sono migliaia. Insomma, sarà pur vero che la ripresa è in arrivo, ma qui per ora la realtà si chiama crisi. Alla Gir Sud di Gissi è stata chiesta la proroga della cassa ordinaria per i cento dipendenti per altre 13 settimane. L’incontro con i sindacati è in programma giovedì. Restando in Valsinello, alla Robotec il 28 settembre è iniziata la Cig straordinaria: per un anno, a rotazione, si fermano 15 lavoratori su 70. Dal 5 ottobre sono in cassa anche i 40 della Chicago blower (fermi 15 lavoratori a turno per 13 settimane).
Mentre alla Valsinello (60 dipendenti) e alla Tecnolamiere (70) dal 15 settembre e per un anno sono in cassa integrazione straordinaria 15 lavoratori a turno. Non vanno meglio le cose nella zona industriale di Punta Penna. Alla Pamec dopo 26 settimane di cassa già fatte la proprietà ha presentato una ulteriore proroga di 13 settimane. Alla Sider Vasto,i 50 dipendenti lavorano 3 giorni e vanno in cig due fino a metà gennaio. Cassa integrazione straordinaria per il personale della Ilmed fino a marzo. Alla Istonio affilature lavorano a rotazione fino a gennaio 30 dipendenti e 15 vanno in Cig. «L’industria in generale sta attraversando una fase molto delicata», afferma Mario Codagnone, rappresentante provinciale della Fiom, «gli incentivi sono stati un aiuto per limitare le conseguenze, ma ci sono ancora molti problemi da risolvere».
Il ricorso agli ammortizzatori sociali è massiccio, ma la cassa integrazione rappresenta un’ancora di salvezza per emergenze temporanee, nel periodo lungo servono nuove strategie industriali e politiche di sviluppo. Che invece non si vedono. Intanto oggi la Fiom - dopo la rottura con Cisl e Uil sugli aumenti concordati per il nuovo contratto dei metalmeccanici - invita i lavoratori della Tyco Electronics Amp Italia a scioperare ritenendo assolutamente inadeguato l’aumento concesso in busta paga. «Ventotto euro lordi (18 netti) ai lavoratori del quinto livello per l’intero 2010 e 40 per il 2011 sono una vera umiliazione. Altro che ottimo contratto», protesta Mario Codagnone, «i lavoratori non possono essere trattati in questo modo», incalza l’esponente sindacale, invitando i dipendenti Tyco a scioperare compatti le ultime due ore di ciascun turno. Ed è solo l’inizio.
Mentre alla Valsinello (60 dipendenti) e alla Tecnolamiere (70) dal 15 settembre e per un anno sono in cassa integrazione straordinaria 15 lavoratori a turno. Non vanno meglio le cose nella zona industriale di Punta Penna. Alla Pamec dopo 26 settimane di cassa già fatte la proprietà ha presentato una ulteriore proroga di 13 settimane. Alla Sider Vasto,i 50 dipendenti lavorano 3 giorni e vanno in cig due fino a metà gennaio. Cassa integrazione straordinaria per il personale della Ilmed fino a marzo. Alla Istonio affilature lavorano a rotazione fino a gennaio 30 dipendenti e 15 vanno in Cig. «L’industria in generale sta attraversando una fase molto delicata», afferma Mario Codagnone, rappresentante provinciale della Fiom, «gli incentivi sono stati un aiuto per limitare le conseguenze, ma ci sono ancora molti problemi da risolvere».
Il ricorso agli ammortizzatori sociali è massiccio, ma la cassa integrazione rappresenta un’ancora di salvezza per emergenze temporanee, nel periodo lungo servono nuove strategie industriali e politiche di sviluppo. Che invece non si vedono. Intanto oggi la Fiom - dopo la rottura con Cisl e Uil sugli aumenti concordati per il nuovo contratto dei metalmeccanici - invita i lavoratori della Tyco Electronics Amp Italia a scioperare ritenendo assolutamente inadeguato l’aumento concesso in busta paga. «Ventotto euro lordi (18 netti) ai lavoratori del quinto livello per l’intero 2010 e 40 per il 2011 sono una vera umiliazione. Altro che ottimo contratto», protesta Mario Codagnone, «i lavoratori non possono essere trattati in questo modo», incalza l’esponente sindacale, invitando i dipendenti Tyco a scioperare compatti le ultime due ore di ciascun turno. Ed è solo l’inizio.