Di Labio: «Più posti in curva e tribuna» Il Comune dice no: «Motivi di sicurezza»
Bocciata la richiesta presentata dal Chieti calcio in vista della partita di domani all’Angelini contro l’Atletico Ascoli: «La capienza dei singoli settori non si può rimodulare ogni settimana in maniera arbitraria e diversa dalla precedente»
CHIETI. Il presidente del Chieti calcio Gianni Di Labio chiede di aumentare i posti in tribuna e in curva Volpi in occasione della partita di domani, allo stadio Angelini, contro l’Atletico Ascoli. Ma il Comune dice no per motivi di sicurezza. L’ultimo botta e risposta tra la società neroverde e l’ente proprietario dell’impianto sportivo si consuma quasi contestualmente alla denuncia da parte della polizia nei confronti dello stesso Di Labio, che deve rispondere del reato di «apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento», in relazione ai 650 biglietti venduti ai tifosi della Samb nonostante la capienza massima del settore ospiti fosse di 500 persone.
LA RICHIESTA DEL CHIETI
«A seguito della comunicazione da parte dell’Atletico Ascoli che non ci saranno tifosi al seguito», si legge nella lettera inviata da Di Labio al sindaco Diego Ferrara, «chiediamo di poter spostare negli altri settori i 500 posti riservati al settore ospiti, come è già accaduto in occasione della partita contro il Teramo e nella gara contro la Sambenedettese, seppur, per quest’ultima, l’autorizzazione ci è stata rilasciata in sanatoria. Pertanto chiediamo che siano assegnati in più: alla curva Volpi 200 posti e alla tribuna 300 posti. Quindi alla curva Volpi dai 1.720 posti si chiede di raggiungere 1.920 posti; mentre nella tribuna chiediamo di aumentare i posti da 1.779 a 2.079, sempre nel rispetto dei 3.999 posti complessivi assegnati».
LA RISPOSTA DEL COMUNE
Per il Comune risponde il dirigente Carlo Di Gregorio, da cui arriva un secco no. «Non risulta possibile», è la premessa, «rimodulare ogni domenica, in maniera arbitraria e diversa dalla precedente, la capienza dei singoli settori dello stadio». Più nel dettaglio: «Tali rimodulazioni potrebbero creare problemi all’organizzazione dell’evento e alla sua gestione in termini di ordine pubblico, in assenza di un’autorizzazione definitiva ai sensi dell’articolo 80 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza». Articolo che, testualmente, recita: «L’autorità di pubblica sicurezza non può concedere la licenza per l’apertura di un teatro o di un luogo di pubblico spettacolo, prima di aver fatto verificare da una commissione tecnica la solidità e la sicurezza dell’edificio e l’esistenza di uscite pienamente adatte a sgombrarlo prontamente nel caso di incendio». Poi, il dirigente comunale ricorda alla società neroverde: «La possibilità di rimodulare i posti dei settori riveste carattere di eccezionalità, di necessità o urgenza, come del resto è intrinseco dell’atto di ordinanza sindacale».
LA BOCCIATURA
La conclusione non lascia spazio a dubbi: «Non si autorizza nessuna rimodulazione di sorta». Il Comune ha inviato la sua risposta, oltre che al Chieti calcio, anche al prefetto, alla questura, ai carabinieri, alla guardia di finanza, ai vigili del fuoco e alla municipale.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
LA RICHIESTA DEL CHIETI
«A seguito della comunicazione da parte dell’Atletico Ascoli che non ci saranno tifosi al seguito», si legge nella lettera inviata da Di Labio al sindaco Diego Ferrara, «chiediamo di poter spostare negli altri settori i 500 posti riservati al settore ospiti, come è già accaduto in occasione della partita contro il Teramo e nella gara contro la Sambenedettese, seppur, per quest’ultima, l’autorizzazione ci è stata rilasciata in sanatoria. Pertanto chiediamo che siano assegnati in più: alla curva Volpi 200 posti e alla tribuna 300 posti. Quindi alla curva Volpi dai 1.720 posti si chiede di raggiungere 1.920 posti; mentre nella tribuna chiediamo di aumentare i posti da 1.779 a 2.079, sempre nel rispetto dei 3.999 posti complessivi assegnati».
LA RISPOSTA DEL COMUNE
Per il Comune risponde il dirigente Carlo Di Gregorio, da cui arriva un secco no. «Non risulta possibile», è la premessa, «rimodulare ogni domenica, in maniera arbitraria e diversa dalla precedente, la capienza dei singoli settori dello stadio». Più nel dettaglio: «Tali rimodulazioni potrebbero creare problemi all’organizzazione dell’evento e alla sua gestione in termini di ordine pubblico, in assenza di un’autorizzazione definitiva ai sensi dell’articolo 80 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza». Articolo che, testualmente, recita: «L’autorità di pubblica sicurezza non può concedere la licenza per l’apertura di un teatro o di un luogo di pubblico spettacolo, prima di aver fatto verificare da una commissione tecnica la solidità e la sicurezza dell’edificio e l’esistenza di uscite pienamente adatte a sgombrarlo prontamente nel caso di incendio». Poi, il dirigente comunale ricorda alla società neroverde: «La possibilità di rimodulare i posti dei settori riveste carattere di eccezionalità, di necessità o urgenza, come del resto è intrinseco dell’atto di ordinanza sindacale».
LA BOCCIATURA
La conclusione non lascia spazio a dubbi: «Non si autorizza nessuna rimodulazione di sorta». Il Comune ha inviato la sua risposta, oltre che al Chieti calcio, anche al prefetto, alla questura, ai carabinieri, alla guardia di finanza, ai vigili del fuoco e alla municipale.
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