Di Primio: i debiti ereditati dal centrosinistra

Il sindaco replica alle accuse di Ricci: bilancio prosciugato dalla passata amministrazione

CHIETI. «Noi stiamo ripulendo un bilancio infettato dalla gestione contabile del centro sinistra che ha portato l'ente oltre l'indebitamento massimo consentito. Lo attestano gli stessi documenti letti con poca attenzione dall'ex sindaco Francesco Ricci». Il sindaco Umberto Di Primio replica al Pd sui conti del Comune.

Carte alla mano, smonta le tesi avanzate dall'ex sindaco Ricci. Il quale ha rimandato al mittente le accuse sui debiti lasciati in eredità al centro destra promettendo denunce a chiunque voglia dire il contrario. Di Primio raccoglie la sfida e rilancia. «Il consigliere Ricci e il Pd leggono le carte evitando di soffermarsi» attacca Di Primio «su passaggi al contrario fondamentali per la certificazione dello stato di salute del bilancio». E giù una serie di esempi pratici ricordando che l'amministrazione di centro destra, finora, ha approvato di suo soltanto un bilancio consuntivo di una gestione contabile dell'ente pregressa e in gran parte ereditata.

«Nelle parole di Ricci e del Pd c'è irresponsabilità. Scongiureremo il dissesto» assicura Di Primio «perché stiamo risanando il bilancio con una costante riduzione dei residui e con la diminuzione dell'indebitamento per mutui».

Il sindaco presenta una relazione ministeriale sul rendiconto 2009 dell'ente che fotografa una situazione economica difficile. «Vengono certificati residui attivi, cioè spese, di nuova formazione, residui passivi superiori del 40% della spesa corrente» sostiene «contenziosi e debiti di finanziamento superiori al 150% delle entrate correnti. Parametri di un bilancio non proprio sano checché ne dica il Pd».

Analizzata anche la relazione firmata dal dirigente Franco Rispoli ad inizio 2010 che ha bollato il bilancio comunale come sano e sostanzialmente in equilibrio. «Ma nello stesso documento» osserva Di Primio «in merito all'esercizio 2008 si fa cenno allo sforo di utilizzo dei residui e alla consistenza di debiti di finanziamento». Citata, inoltre, la relazione della Corte dei Conti del novembre 2010 che esprime riserve sul mantenimento degli equilibri nei bilanci 2011 e 2012. «Ad ulteriore riprova» puntualizza «che il bilancio passato non stava poi così bene».

Infine sui debiti. «Ci sono decreti ingiuntivi che testimoniano il debito di 7,5 milioni con l'Aca per le bollette non pagate dal 2006 al 2009. I debiti del teatro sono stati sanati accantonando somme del bilancio mentre il centrosinistra non ha impugnato una richiesta spropositata della ditta Pannozzo di circa 600 mila euro. Soldi che dovranno essere riconosciuti come debiti fuori bilancio».

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