Di Primio: il Fli è un partito inaffidabile
L'ultimatum del sindaco a Carbone: decidete, state in maggioranza o siete fuori
CHIETI. «Il Fli mi dicesse chiaramente se vuole essere ancora invitato alle riunioni di maggioranza oppure no perché dal discorso del capogruppo Carbone non si è capito molto». Il sindaco Umberto Di Primio replica al pepe agli esponenti cittadini del Fli, partito uscito dalla maggioranza ma che resta nel limbo. Un'ambiguità tutta politica motivata con toni perentori da Alessandro Carbone. Il capogruppo comunale del Fli, nell'ultima seduta consiliare, ha preso la parola in aula sparando a zero contro il sindaco e il Pdl che ha ottenuto in Provincia l'epurazione dell'assessore Silvio Tavoletta, consigliere comunale del Fli. Che ha pagato il non voto degli equilibri di bilancio del Comune.
«Hanno messo in seria difficoltà l'amministrazione comunale dimostrando inaffidabilità» afferma Di Primio «dato che la sera prima del consiglio avevano garantito il loro appoggio alla delibera. Ero disposto a concedere al Fli anche una maggiore visibilità e invece il partito ha fatto altre scelte». Conseguenti all'atto di vendetta politica che si è consumato in Provincia. «Distinguerei le due cose. Forse la destituzione di Tavoletta andava ratificata solo prima, ovvero quando ha abbandonato il Pdl per passare al Fli. Un partito» attacca il sindaco «che a livello locale non ha un ruolo di guida politica».
Il j'accuse di Carbone, comunque, ha lasciato il segno specie quando il capogruppo del Fli ha invitato il sindaco a guardarsi intorno per individuare eventuali traditori. «Sono loro che, nel caso in cui voltassero le spalle a questa maggioranza, tradirebbero il voto degli elettori dal momento che sia Carbone che Tavoletta sono stati eletti» ricorda il sindaco «nelle fila del Pdl. Piuttosto mi dicessero se vogliono partecipare ancora ai tavoli di maggioranza considerando che si sono tirati fuori dalla coalizione di centrodestra ma non sono andati all'opposizione». Vincenzo Ginefra, capogruppo Pdl, veste i panni del moderatore. «Siamo in democrazia e certe cose succedono anche se la dichiarazione rilasciata da Carbone in consiglio non dice nulla dal punto di vista politico programmatico» sentenzia Ginefra «e ha il sapore di una semplice difesa personale. Entrambi i consiglieri del Fli hanno un vincolo con gli elettori da rispettare, in particolare Tavoletta eletto grazie ai risultati ottenuti dalla lista Pdl».
In imbarazzo l'Udc che ha bisogno del Fli per portare avanti la scommessa politica del terzo polo. «Noi restiamo aperti al Fli» sottolinea Alessandro Giardinelli, capogruppo dell'Udc «come ci ha ribadito il neo commissario regionale dell'Udc Armando Dionisi». L'opposizione incalza. «In Comune oltre al Fli c'è l'anomalia dell'Udc» dichiara Alessio Di Iorio, capogruppo del Pd «che appoggia il Pdl al contrario di quanto accade nel resto dell'abruzzo». Intanto Alberto Chiavaroli, con alle spalle trascorsi politici da centrista, è il nuovo coordinatore cittadino dell'Api.
«Hanno messo in seria difficoltà l'amministrazione comunale dimostrando inaffidabilità» afferma Di Primio «dato che la sera prima del consiglio avevano garantito il loro appoggio alla delibera. Ero disposto a concedere al Fli anche una maggiore visibilità e invece il partito ha fatto altre scelte». Conseguenti all'atto di vendetta politica che si è consumato in Provincia. «Distinguerei le due cose. Forse la destituzione di Tavoletta andava ratificata solo prima, ovvero quando ha abbandonato il Pdl per passare al Fli. Un partito» attacca il sindaco «che a livello locale non ha un ruolo di guida politica».
Il j'accuse di Carbone, comunque, ha lasciato il segno specie quando il capogruppo del Fli ha invitato il sindaco a guardarsi intorno per individuare eventuali traditori. «Sono loro che, nel caso in cui voltassero le spalle a questa maggioranza, tradirebbero il voto degli elettori dal momento che sia Carbone che Tavoletta sono stati eletti» ricorda il sindaco «nelle fila del Pdl. Piuttosto mi dicessero se vogliono partecipare ancora ai tavoli di maggioranza considerando che si sono tirati fuori dalla coalizione di centrodestra ma non sono andati all'opposizione». Vincenzo Ginefra, capogruppo Pdl, veste i panni del moderatore. «Siamo in democrazia e certe cose succedono anche se la dichiarazione rilasciata da Carbone in consiglio non dice nulla dal punto di vista politico programmatico» sentenzia Ginefra «e ha il sapore di una semplice difesa personale. Entrambi i consiglieri del Fli hanno un vincolo con gli elettori da rispettare, in particolare Tavoletta eletto grazie ai risultati ottenuti dalla lista Pdl».
In imbarazzo l'Udc che ha bisogno del Fli per portare avanti la scommessa politica del terzo polo. «Noi restiamo aperti al Fli» sottolinea Alessandro Giardinelli, capogruppo dell'Udc «come ci ha ribadito il neo commissario regionale dell'Udc Armando Dionisi». L'opposizione incalza. «In Comune oltre al Fli c'è l'anomalia dell'Udc» dichiara Alessio Di Iorio, capogruppo del Pd «che appoggia il Pdl al contrario di quanto accade nel resto dell'abruzzo». Intanto Alberto Chiavaroli, con alle spalle trascorsi politici da centrista, è il nuovo coordinatore cittadino dell'Api.
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