Di Savoia, sì al trasferimento:  gli studenti spostati in altre sedi 

Il presidente Menna accoglie le richieste di preside, ragazzi e genitori, preoccupati per la sicurezza: le 22 classi del plesso centrale da collocare all’ex Masci di via Vernia e nell’edificio del Galiani

CHIETI. Niente più convivenza tra il cantiere e le attività didattiche all’istituto superiore Luigi di Savoia. Durante il periodo della demolizione della parte centrale dell’edificio di via D’Aragona, periodo che si prevede durerà sino a fine anno, le 22 classi rimaste nella sede centrale dovranno essere spostate altrove. È stata la richiesta della preside Grazia Angeloni, supportata dai genitori e dagli studenti e accettata dalla Provincia, proprietaria dell’immobile, nel corso dell’incontro di ieri. Adesso però occorre verificare che ci sia la disponibilità di aule richieste e, in caso positivo, avviare al più presto il trasferimento.
LE CLASSI DA SPOSTARE
Acciaccato da problemi di salute, il presidente della Provincia Francesco Menna ha presieduto ieri la riunione sulle criticità della scuola più grande della città (1.350 iscritti) alle prese con il maxi cantiere per demolire e ricostruire la parte centrale della sede di via D’Aragona. Affiancato dalla consigliera delegata Silvia Di Pasquale, Menna si è detto disponibile a sostenere lo spostamento delle 22 classi, per il periodo necessario alla demolizione partita lunedì scorso. «Assicuriamo collaborazione e disponibilità da parte della Provincia a venire incontro a studenti e genitori», ha detto Di Pasquale, «ribadiamo che non ci sono problemi dal punto di vista della sicurezza ma comunque vogliamo che i ragazzi possano andare a scuola senza disagi. Stiamo ora cercando la disponibilità di aule in altri plessi, così come ci è stato richiesto».
EX MASCI E GALIANI
La richiesta riguarda la possibilità di occupare gli spazi della ex sede del liceo scientifico Masci, in via Vernia, e le aule dell’istituto Galiani. In particolare la proposta è di spostare 9 aule in via Vernia e 13 al Galiani. Per quanto riguarda lo stabile di via Vernia, non ci dovrebbero essere problemi. Discorso diverso per l’altro edificio: saranno ora gli Uffici scolastici provinciale e regionale a verificare la capienza del Galiani. «La soluzione deve essere rapida, perché i ragazzi devono rientrare a scuola», dice la preside Angeloni, che si è detta comunque soddisfatta al termine dell’incontro di ieri. Soddisfatti anche i genitori che, per bocca del sindacalista Marco Angelucci, fanno sapere di non aver mai voluto il blocco del cantiere, avendo chiesto invece «lo spostamento temporaneo dei ragazzi che stanno all’interno della sede principale del di Savoia». Ragazzi che d’altronde, non sentendosi al sicuro nelle aule di via D’Aragona, anche ieri hanno disertato in gran parte le lezioni. Contenti comunque per l’esito della riunione, i rappresentanti d’istituto Ernesto Agostinelli e Alice Caramanico adesso chiedono di «passare velocemente dalle parole ai fatti». LA SCUOLA NON CHIUDE
Presenti all’incontro anche i rappresentanti delle ditte De Cesare e Di Cosmo, che stanno portando avanti il maxi appalto da 11 milioni di euro (fondi Pnrr). Il sindaco Diego Ferrara che ha disposto la sospensione delle attività didattiche nella sede di via D’Aragona per oggi in modo da consentire l’attivazione dell’impianto antincendio. Interviene anche il consigliere comunale Giampiero Riccardo (Chieti viva), che ha sempre tenuto sotto controllo i problemi del di Savoia: «A distanza di due mesi dall’inizio dell’anno scolastico, la Provincia ha finalmente preso atto dei gravi disagi che il cantiere attivo all’istituto industriale Luigi di Savoia sta provocando a studenti e docenti. È inaccettabile che si sia dovuto attendere tanto tempo per comprendere che un cantiere non può coesistere con l’attività didattica. L’intervento sull’ex Itis evidenzia l’incapacità totale del Comune e della Provincia nel gestire questi lavori. Chiediamo quindi tempi certi sul trasferimento».
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