Donati gli organi del pensionato caduto
Espiantati reni e fegato all’ospedale di Teramo, funerali concelebrati dallo stesso prete indagato per omicidio colposo
TERAMO. Ieri Domenico Mascilli ha compiuto l’ultimo gesto d’amore verso il prossimo, l’ultimo di una lunga serie di atti di solidarietà.
Alle 11 infatti, all’ospedale di Teramo, è iniziato l’espianto degli organi del 64enne falegname in pensione di Vasto, vittima di una caduta da una scala mentre imbiancava i locali della parrocchia di San Paolo. L’anziano è caduto all’indietro ed ha battuto pesantemente la testa al suolo. Le sue condizioni sono apparse subito gravi ai soccorritori e prima è stato portato all’ospedale San Pio e poi al Mazzini di Teramo. Inutile l’intervento chirurgico: domenica mattina nel reparto di rianimazione coordinato da Emilio Rosa è iniziato il periodo di accertamento di morte, che si è concluso alle 14,30. Una commissione medica ha sancito che ormai l’anziano non aveva più parametri vitali. Ma le procedure per l’espianto non sono partite subito nel reparto – che fa parte del dipartimento d’urgenza e di emergenza diretto da Pierluigi Orsini da sempre molto sensibile al tema della donazione di organi – di in quanto il procuratore di Vasto, Giancarlo Ciani, ha aperto un’inchiesta sull’incidente e disposto l’autopsia, nominando il medico legale Pietro Falco. E’ stato necessario attendere l’arrivo a Teramo del medico legale.
Così ieri mattina è entrata in azione l’equipe del Policlinico di Roma che ha espiantato il fegato. Alle 15 è subentrata l’equipe dell’Aquila che ha prelevato i reni. Il cuore non è stato espiantato in quanto basilare per l’autopsia, che si è svolta subito dopo l’espianto, sempre a Teramo. E pare che da un primo esame non siano emersi segni di una qualche patologia cardiovascolare, tale da causare una caduta, come un infarto o un ictus. Sarà comunque l’inchiesta a chiarire l’accaduto. Intanto pare che come atto dovuto il parroco don Gianni sia stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo in quanto responsabile del locali dove è avvenuto l’incidente.
Mascilli stava dando una mano di vernice per agevolare l’apertura nei locali della parrocchia dell’emporio di solidarietà della Caritas. Uno dei tanti modi di aiutare il prossimo del pensionato, che era anche donatore di sangue e che aveva lasciato precise disposizioni sulla donazione degli organi ai familiari. E i parenti, i figli e la moglie, hanno rispettato la sua volontà acconsentendo immediatamente alla donazione, come prosecuzione di una vita trascorsa ad aiutare gli altri. Un aiuto prezioso anche per il parroco che per un tragico scherzo del destino da probabile indagato per omicidio colposo si troverà a concelebrare i funerali di quella che secondo la fredda burocrazia è la vittima.
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