Droga, spaccio e affari con la ’ndrangheta: concluse le indagini
In 25 sotto accusa nell’inchiesta della Distrettuale antimafia Adesso gli indagati possono chiedere di essere interrogati
SAN SALVO. Operazione Blue Marine: la Direzione distrettuale antimafia ha comunicato ai legali dei 25 indagati accusati di far parte di un’associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti con interessamento della n’drangheta, l'avviso di conclusione delle indagini del procuratore Stefano Gallo. Gli avvocati hanno tempo adesso 20 giorni per presentare le loro memorie. Scaduto il termine la procura chiederà al giudice delle udienze preliminari dell'Aquila la fissazione dell'udienza. Il pm, esaminati gli atti del procedimento penale, ha informato le persone sottoposte ad indagine: Dritan Mici di Scutari, 48 anni, attualmente detenuto nel carcere di Secondigliano e difeso dall'avvocato Pino Sciarretta; Rodolphe Pinto, di origine francese, 60 anni, anche lui a Secondigliano, assistito dall'avvocato Giuseppe La Rana; Angelo Maiolo, di Vibo Valentia, 38 anni, detenuto ad Ivrea; Binoshaj Brigeno, 29 anni, di origine albanese; Binoshaj Gacjano, 24 anni, difesi dall'avvocato Fabrizio Di Marco; Canj Gazmir, anche lui albanese, Ferdinando De Rosa, 39 anni, ai domiciliari; Luigi Di Iorio, di Termoli, 43 anni; Simone Di Napoli, di Messina, 34 anni ; Gjinaj Enrrik, albanese, 25 anni; Gazmir Kalaci, di Scutari, 48 anni; Albert Mici, albanese, 32 anni; Matteo Mici, di Formia, 23 anni, detenuto a Frosinone; Jozef Mici, di Gaeta, 21 anni, in carcere a Frosinone; Greta Ndoja, albanese, 46 anni, ai domiciliari; Nicola Papaleo, di Rosarno, 63 anni; Roki Prela, 27 anni, albanese, in carcere a Velletri; Alessandro Ronzullo, nato a Canosa di Puglia, 39 anni; Giovanni Sallustio, molisano di 35 anni; Vladimir Solkolj, 44 anni, albanese; Valter Sparvieri, molisano, 48anni; Ionela Tudoran, 34 anni, rumena; Elvis Vasiu, 32 anni; Armando Ymerj, albanese, 29 anni, detenuto nel carcere di Civitavecchia.
Ad alcuni di loro viene contestata la recidiva. Gli avvocati, pronti a dare battaglia, depositeranno le loro memorie all'Aquila. Contestualmente intendono tornare alla carica per ottenere misure meno restrittive per chi è in carcere. La Cassazione ha fissato l'udienza al 15 luglio.
L'operazione Blue Marine scattò a gennaio. A firmare l'ordinanza di custodia cautelare è stato il giudice del tribunale dell'Aquila, Marco Billi, su richiesta della Procura della Direzione distrettuale antimafia. A coordinare l'inchiesta che ha destato enorme scalpore nel Vastese, sono stati i procuratori Michele Renzo e il sostituto Stefano Gallo. L'operazione è partita dal bar Blue Marine. All'interno del locale, secondo l'accusa, gli indagati reinvestivano soldi ottenuti con lo spaccio della droga. Parte della somma veniva investita in attività commerciali. Determinanti sono stati le intercettazioni telefoniche. Dai colloqui è emerso un quadro inquietante di illegalità e intimidazioni.
Le indagini sono la prosecuzione dell'operazione Evelin che partì dopo la sparatoria davanti all'omonimo bar di contrada Stazione a San Salvo Secondo i pm, il gruppo disarticolato con il blitz di gennaio che aveva la base nel bar Blue Marine di via Grasceta, aveva preso il sopravvento dopo gli arresti precedenti. Accuse che i difensori degli indagati contestano, forti del fatto che nel corso delle perquisizioni seguite al blitz non è stata trovata droga. Il 15 luglio la Cassazione deciderà se la tesi difensiva è valida o meno. La Dda però non molla e così pure il pm Stefano Gallo. La vicenda è destinata a regalare nuovi colpi di scena.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Ad alcuni di loro viene contestata la recidiva. Gli avvocati, pronti a dare battaglia, depositeranno le loro memorie all'Aquila. Contestualmente intendono tornare alla carica per ottenere misure meno restrittive per chi è in carcere. La Cassazione ha fissato l'udienza al 15 luglio.
L'operazione Blue Marine scattò a gennaio. A firmare l'ordinanza di custodia cautelare è stato il giudice del tribunale dell'Aquila, Marco Billi, su richiesta della Procura della Direzione distrettuale antimafia. A coordinare l'inchiesta che ha destato enorme scalpore nel Vastese, sono stati i procuratori Michele Renzo e il sostituto Stefano Gallo. L'operazione è partita dal bar Blue Marine. All'interno del locale, secondo l'accusa, gli indagati reinvestivano soldi ottenuti con lo spaccio della droga. Parte della somma veniva investita in attività commerciali. Determinanti sono stati le intercettazioni telefoniche. Dai colloqui è emerso un quadro inquietante di illegalità e intimidazioni.
Le indagini sono la prosecuzione dell'operazione Evelin che partì dopo la sparatoria davanti all'omonimo bar di contrada Stazione a San Salvo Secondo i pm, il gruppo disarticolato con il blitz di gennaio che aveva la base nel bar Blue Marine di via Grasceta, aveva preso il sopravvento dopo gli arresti precedenti. Accuse che i difensori degli indagati contestano, forti del fatto che nel corso delle perquisizioni seguite al blitz non è stata trovata droga. Il 15 luglio la Cassazione deciderà se la tesi difensiva è valida o meno. La Dda però non molla e così pure il pm Stefano Gallo. La vicenda è destinata a regalare nuovi colpi di scena.
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